Governo di minorati: pena di morte per i Marò

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I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono a rischio ‘pena di morte’. Lo riferisce con precisione il quotidiano indiano The Hindustan Times: la polizia indiana Nia ha infatti presentato un rapporto in cui i nostri fucilieri sono accusati in base a una legge che prevede la pena capitale.

Il “Sua Act” che reprime la pirateria marittima con l’esecuzione. Il rapporto sarebbe arrivato “nonostante le ripetute richieste pressanti del ministero degli Esteri di trattare il caso con capi di imputazione che prevedono pene più lievi”. Una fonte diplomatica ha ricordato all’Ansa che la decisione finale spetta comunque al giudice “che dovrà formulare i reali capi di accusa” a carico dei militari italiani. “La nostra logica è che uccidendo i pescatori, i marò hanno commesso un atto che ha messo in pericolo la navigazione marittima”, ha però ricordato un responsabile della Nia al giornale, “E siccome c’è stato un omicidio, sono passibili di essere accusati in base ad una Legge che prevede la pena di morte”. Dal canto suo, la polizia non ha voluto commentare all’Ansa la notizia.

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I nostri ‘esperti’, guidati da quella nullità targata Onu che risponde al nome di De Mistura, non hanno ancora compreso che i loro interlocutori politici hanno poco controllo riguardo a settori militari e giudiziari. Questo li porta a sovrastimare gli accordi che hanno preso e le garanzie stipulate.

Senza contare che le prossime elezioni potrebbero vedere un governo del BJP e un irrigidimento nei confronti della questione.

Più che un governo di minoranza, un governo di minorati.