Afghanistan: torna la lapidazione delle donne stuprate

Vox
Condividi!

Ad oltre un decennio dall’inizio dell’esportazione della democrazia, alla quale partecipano inutilmente i nostri soldati, l’Afghanistan intende ripristinare la lapidazione pubblica: manca da 12 anni dopo che i talebani sono stati estromessi dal potere.

La mossa ha sconvolto i difensori dei diritti umani e quelli che, stupidamente, hanno versato miliardi di euro nel paese per la ricostruzione. Anche l’Italia.

Il progetto, ideato da un gruppo di lavoro guidato dal ministero della giustizia, parti del quale sono stati ottenuti da The Telegraph, riferisce che gli adulteri non sposati – come possa un non sposato essere adultero è cosa che ci sfugge – dovrebbero essere soggetti a 100 frustate. Se sono sposati, invece, la pena è la lapidazione in un luogo pubblico. Ora, visto che loro considerano ‘adultere’ le donne stuprate, la cosa è inquietante.

Vox

E il Parlamento non ha mai ratificato le pene per lo stupro, il matrimonio precoce e il “Baad”, il termine locale usato per la ‘donazione’ di ragazze per risolvere le controversie.

Nel frattempo, l’America sta ancora cercando di sigillare un accordo con il signor Karzai per rimanere nel Paese con ben 15.000 soldati oltre la fine delle operazioni di combattimento del prossimo anno. Noi, non avendo una politica autonoma, staremo al traino. E magari un paio di pietre a qualche donna stuprata le tireremo anche noi.

Mission accomplished.

A noi, se a Kabul si vogliono lapidare, non interessa, ma che lo facciano mentre i nostri militari sono lì per ‘esportare la democrazia’, fa veramente schifo.