Russia: vietata propaganda aborto

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Aborto pubblicitàÈ stato il primo paese in assoluto a legalizzare l’aborto nel 1920.  E non per caso è il primo ad avere ora il problema di come aumentare la natalità dei russi etnici. Ieri Putin ha così firmato una legge che “vieta la promozione di servizi medici o pratiche tradizionali per abortire”.

Il documento è stato pubblicato sul sito del Cremlino e riguarda una più ampia legge federale “Sulla pubblicità”. Non solo per l’aborto, ma anche per altri servizi sarà vietata la pubblicità, come per la distribuzione di campioni di medicinali contenenti sostanze stupefacenti e psicotrope.

Già nel 2011 era stata approvata una legge che restringeva l’interruzione di gravidanza alla 12esima settimana, con diverse eccezioni nel caso di complicazioni mediche e di violenza sessuale. Secondo il ministero della salute, infatti, “ogni anno circa un milione di donne russe scelgono di ricorrere all’interruzione di gravidanza. Per combattere quella che Mosca vede come una vera guerra per la sopravvivenza, il governo si appoggia anche alla Chiesa ortodossa che da anni chiede interventi più severi per ridurre il numero di aborti”.

Russia: Putin firma legge contro pubblicità aborto

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(AGI) – Mosca, 25 nov. – Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato oggi una legge che vieta la promozione di servizi medici o pratiche tradizionali per abortire. Lo ha reso noto il Cremlino sul suo sito internet. Il documento, che prevede interventi anche in altre aree del sistema sanitario nazionale, rappresenta l’ultimo sforzo per restringere l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza e tentare di aumentare un tasso di natalita’ stagnate, ha fatto notare l’agenzia Ria Novosti. L’Unione sovietica e’ stato il primo Paese nel 1920 a legalizzare l’aborto, bandito di nuovo da Stalin (dal 1936 al 1954), interessato a incentivare le nascite. Allo stesso scopo, il Partito comunista ha poi elargito riconoscimenti e denaro alle coppie piu’ prolifiche, ma subito dopo il crollo dell’Urss il calo demografico e’ diventato inarrestabile. Nel 2011 e’ stata approvata una legge che rende l’aborto legale solo fino alla 12esima settimana di gravidanza, con alcune eccezioni in caso di complicazioni mediche o violenza sessuale. Secondo il ministero della salute, ogni anno circa un milione di donne russe scelgono di ricorrere all’interruzione di gravidanza. Per combattere quella che Mosca vede come una vera guerra per la sopravvivenza, il governo si appoggia anche alla Chiesa ortodossa che da anni chiede interventi piu’ severi per ridurre il numero di aborti. L’anno scorso, il controverso deputato pietroburghese Vitaly Milonov – noto per essere stato tra i promotori della legge contro la propaganda gay – ha proposto di conferire lo status di cittadini agli embrioni.

In Russia vietata la pubblicità sull’aborto

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che apporta delle modifiche sulle norme che tutelano la salute dei cittadini: in particolare viene introdotto il divieto sulla pubblicità dell’aborto. Il documento in questione è pubblicato sul sito del Cremlino. “Nella legge federale “Sulla pubblicità” è presentato un elenco di servizi, la cui pubblicità è vietata. Tra quelle vietate figurano le prestazioni per l’interruzione volontaria di gravidanza,” – è scritto nella nota che accompagna il disegno di legge. Inoltre la legge vieta le campagne pubblicitarie che contemplano la distribuzione di campioni di medicinali contenenti sostanze stupefacenti e psicotrope.

 

In collaborazione con: nocristianofobia.org