Allarme meningite a Gela: scuola chiusa e ospedale in allarme

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GELA – Lezioni sospese all’istituto commerciale “Luigi Sturzo” per disinfettare le aule a seguito del presunto caso di meningite che ha colpito una delle studentesse che frequentano la scuola di via Ettore Romagnoli. La giovane, di diciotto anni, da una settimana lotta per la vita nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania. L’equipe medica la mantengono in stato di coma farmacologico. È stata trasferita poche ore dopo avere partorito un bambino. Il nascituro gode di ottima salute e sarebbe stato dimesso dall’unità operativa di Pediatria del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”, dove è stato ricoverato, in via precauzionale, dopo la nascita. Ieri gli studenti del commerciale hanno disertato le lezioni dopo avere chiesto garanzie sullo stato delle classi. La dirigente della scuola, Angela Scaglione, non è rimasta con le mani in mano. “Ho sollecitato l’ufficio igiene del distretto sanitario appartenente all’Azienda sanitaria provinciale (Asp) – assicura la dirigente Scaglione – a effettuare un sopralluogo dei locali. Il responsabile del settore, Calogero Buttiglieri, ha scongiurato ogni pericolo di contagio da meningite. In via precauzionale – prosegue – è stata disposta la disinfezione dei locali della scuola. Giovedì riprenderanno regolarmente le lezioni”. Secondo le prime indiscrezioni la studentessa di diciotto anni potrebbe però cavarsela. I sanitari starebbero cercando di limitare invece gli effetti collaterali della patologia che potrebbero sfociare anche con gravi danni permanenti alla vista. Naturalmente i medici procedono con cautela e discrezione. Anche tra le corsie dell’ospedale si è corsi ai ripari. Tra le misure adottate, anche in questa circostanza, in via precauzionale, la disinfezione dei locali. La stanza di degenza dell’unità operativa di Ostetricia e ginecologia dove la giovane madre è stata ricoverata è stata interdetta per alcuni giorni. Interventi di disinfezione avrebbero riguardato anche la sala parto e altri locali sensibili dell’ospedale.

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E proprio a riguardo della meningite, l’OMS lancia l’allarme: “La circolazione in Italia di un elevato numero di africani provenienti dalla cosiddetta ‘cintura meningococcicà (senegalesi, ivoriani, etiopi, somali) pone il rischio di meningite anche da meningococco A, Y e W135. Contro i ceppi A,C,W135 ed Y esiste peraltro un vaccino, obbligatorio per i militari ed i pellegrini a La Mecca, che però conferisce un’immunità di soli 3 anni. Contro il solo meningococco C esiste invece un vaccino coniugato che dà immunità per la vita”.

“Oltre alla meningite l’impatto della presenza di immigrati sulla salute pubblica riguarda malattie trasmesse per via alimentare, come l’epatite A e la febbre tifoide, in considerazione della presenza di immigrati nelle cucine dei ristoranti, malattie sessualmente trasmesse, come HPV, AIDS, sifilide e gonorrea, legate alla prostituzione e soprattutto la tubercolosi, malattia considerata debellata, ma che sta conoscendo una significativa ripresa in tutta Europa, anche in forme antibiotico-resistenti”.