Manifesta contro il burqa: un mese di carcere per Santanché

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Manifestazione anti burqa: chiesto un anno di carcere per Daniela Santanchè

Nuova incredibile vicenda giudiziaria con protagonista un pubblico ministero: chiesto un mese di carcere per Daniela Santanché, rea di avere manifestato contro l’uso del burqa davanti al Teatro Ciak di Milano dove si stava svolgendo la festa islamica per la fine del Ramadan: quella nella quale si sgozzano gli animali vivi che muoiono dissanguati.

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“Non ce l’ho con queste povere donne ma con chi le manda e le soggioga – disse – Il burqa è un’umiliazione per le donne”. Oggi, il pubblico ministero nel processo che vede la parlamentare imputata, ha chiesto questa incredibile condanna. La ‘colpa’ della Santanchè sarebbe stata non chiedere l’autorizzazione al Questore nelle modalità previste dalla legge per dare vita alla manifestazione: come in Cina, se manifesti devi chiedere il permesso.

Il pm ha chiesto che vengano riconosciute le attenuanti alla Santanchè perché “si è fatta interrogare”, e per la sua incensuratezza.
Intanto, Ahmed El Badry, che aveva aggredito la Santanché al termine della protesta mandandola al pronto soccorso del Fatebenefratelli, lo stesso Pm ha chiesto duemila euro di multa.

Ricapitolando: se manifesti vai in galera, se pesti chi manifesta paghi la mancia allo Stato.