Parmigiano vince battaglia contro islaimici: quasi ‘silenziato’ il muezzin

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Alla fine ce l’ha fatta, Cesare Piazza, un artigiano di Parma, a far abbassare i toni al muezzin all’alba iniziava il tormentoso richiamo alla preghiera.
L’artigiano vive e ha la sua azienda vicino ad un capannone che gli islamici hanno riadattato a moschea e centro di reclutamento. La sua contro l’occupazione islamica del quartiere è una lotta quasi epica.
Per mesi ha registrato le grida del muezzin e la settimana scorsa la sezione civile del Tribunale di Parma gli ha dato ragione. Parzialmente.

Gli islamici infatti dovranno ‘abbassare i toni’, e ‘scendere’ sotto i 60 decibel per il richiamo notturno. Di giorno, infatti, la zona artigianale ha una variegata colonna sonora, date le molte attività del territorio. Ma la notte no. Ora la comunità islamica ha due mesi di tempo per scendere di 2 decibel entro la soglia di legge. La relazione del perito ha anche stabilito una revisione dei serramenti per evitare la dispersione sonora con un intervento complessivo di circa 15 mila euro. Che gli islamici hanno già chiesto al Comune grillino.

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Comune che intanto, per bocca del Sindaco Federico Pizzarotti è pronto a concedere una’area ai musulmani per una grande moschea, vicino al fiume e all’Efsa, il centro per l’autorità alimentare europea. I cittadini si stanno organizzando per contrastare l’ennesimo scempio.

Ma intanto Piazza ha mostrato la strada: opporsi. Creare agli islamici ogni difficoltà con una guerriglia legale che rallenti e renda difficoltosa e dispendiosa l’invasione. Poi verrà il tempo.

La lotta di Piazza contro i ‘vicini’ islamici non è infatti relativa solo al ‘rumore’: negli anni ha messo loro i bastoni tra le ruote con diverse denunce nell’ambito della sicurezza e del rispetto di vincoli urbanistici: una strada da seguire.