Cittadini non eleggono l’islamica: con un gioco di palazzo la fanno entrare in Comune

Vox
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Bresso – Hanno addirittura fatto dimettere un consigliere per ‘motivi familiari’, Pietro Ballotta, troppo italiano, per fare posto all’immigrata islamica nel Consiglio Comunale di Bresso. E’ Rassmea Salah.

Ad orchestrare il tutto ‘quella che non sta costruendo un partito islamico perché non è islamica’, la Kyenge. Che ha anche suggellato il tutto con una grottesca mail: “Cara Rassmea – scrive il ministro – ti formulo gli auguri di buon lavoro per l’importante incarico a cui sei stata chiamata, in un momento non facile per il mondo dell’integrazione nazionale ed internazionale. La tua elezione rappresenta – aggiunge Kyenge – la volontà della nostra società di lasciarsi alle spalle stereotipi e pregiudizi e di comprendere, quindi, che si puo’ vivere tutti insieme trasformando le nostre diverse culture in punti di forza. Sono sicura – conclude – che cio’ consentira’ dei rapporti piu’ fluidi tra le istituzioni e la societa’ civile”. Fanno un trucco di palazzo, e la chiamano la ‘volontà della società di..’. Il culo, al posto della faccia.

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L’islamica, figlia di una coppia mista, è impegnata dal 2007 per facilitare l’islamizzazione della penisola attraverso il riconoscimento dello ius soli, ha iniziato ad occuparsi di politica nel gennaio 2013 aiutando nella campagna elettorale di Umberto Ambrosoli, candidato del centrosinistra alla presidenza della Lombardia. Poi alle comunali a Bresso, si è candidata con il Pd è non è stata eletta. L’hanno fatta entrare lo stesso.

Come grande segno di ‘integrazione’ porta il velo islamico. Un altro sfregio all’Italia, alla sua cultura e alla sua identità. Come un voto al Pd.




2 pensieri su “Cittadini non eleggono l’islamica: con un gioco di palazzo la fanno entrare in Comune”

  1. L’Estinzione Del Popolo Italiano.
    Per la prima volta nella nostra Storia abbiamo un ministro di colore, anche se è difficile immaginare un ministero dell’integrazione nel governo di qualche altro paese.
    Persino nel nostro ordinamento giudiziario e tra i nostri parlamentari abbiamo già alcuni soggetti di origini islamiche.
    Una volta avevamo le aziende manifatturiere che erano una grande risorsa per il Bel Paese, le quali, costrette a chiudere, i loro titolari e maestranze vivono ora di espedienti e, chi può, di lavoro nero.
    Abbiamo i venditori ambulanti che hanno sostituito in massa quegli ambulanti italiani che già lottavano per la sopravvivenza, i quali sono ora costretti a vivere di affari illeciti.
    Ci sono poi i commercianti, ristoratori ed altre professioni di qualsiasi altra provenienza, i quali, sostenuti solo da una Partita IVA intestata a prestanomi, vivono indisturbati a spese delle ultime risorse del paese.
    Un miscuglio di razze e culture che, come la Storia ci insegna, non accetteranno mai la nostra cultura, anche se nati in Italia e diamo loro la cittadinanza. La loro cultura, soprattutto quella islamica, e convinzioni spirituali resteranno sempre radicati nelle loro menti e tramandati ai discendenti, per cui saremo noi Italiani a doverci integrare.
    Come avviene nei loro paesi d’origine, ben presto, quegli Italiani sopravvissuti agli scippi, agli stupri ed agli omicidi per rapina, saranno costretti, pena la decapitazione, ad inginocchiarsi verso la Mecca e sbattere la testa per terra. Le nostre donne saranno costrette ad indossare il velo o il burca, pena la lapidazione e sulle nostre spiagge non vedremo più folle di bagnanti a prendere la tintarella, ma vedremo delle tonache gironzolare come degli zombi.
    Attenzione Italiani!!! Svegliatevi!!! Fermiamo questa invasione selvaggia voluta da falsi perbenisti prima che sia troppo tardi.
    – da CocoMind.com – La voce del dissenso

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