A Roma le zingare rapiscono i bambini, Digos a caccia di ‘rassisti’

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Ci risiamo con i temibili ‘rassisti’ che scrivono – addirittura diffondono – le loro idee sul forum Stormfront. E così, in pieno stile ‘cinese’, su input del ministro con la casa in Congo, è scattato il blitz della polizia di Roma.

Dalle prime ore di questa mattina gli agenti hanno eseguito 35 perquisizioni nei confronti di altrettante persone residenti in 22 diverse province italiane, tra cui Roma e Milano, per identificare gli autori e i componenti di un nuovo forum nato sulla scia di ‘Stormfront’, sito già in passato oscurato, sempre in stile cinese, perché ospiterebbe idee contrarie a quelle che il Sistema definisce ‘corrette’.

Ventiquattro le persone indagate per – udite udite – diffusione sulla rete di idee fondate sull’odio razziale ed etnico e di incitamento a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziali ed etnici e fortemente diffamatori nei confronti di alcuni personaggi pubblici, quali il sindaco di Lampedusa, Giuseppina Maria Nicolini, Carla Di Veroli, già assessore alla politiche culturali, giovanili e pari opportunità di un Municipio di Roma ed il noto scrittore Roberto Saviano. Personaggi che riescono a ‘diffamarsi’ benissimo da soli. Alcuni di loro anche condannati per tale reato nei confronti di altri.

“Si tratta di un’organizzazione pericolosa sotto il profilo ideologico e che trova radici in un’epoca storica che sembra apparentemente lontana. Dobbiamo fare i conti con l’estremismo ideologico che si muove in Europa. E’ impressionante leggere quello che scrivono questi soggetti”, ha detto il procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, che ha addirittura fatto una conferenza stampa sull’operazione. Mentre a Roma le zingare rapiscono i bambini. In una democrazia, un magistrato non deve dare ‘giudizi storici o politici’, non è il suo compito. Deve perseguire i reati, quelli veri, non occuparsi di ‘estremismo ideologico che si muove in Europa’. Questo lo fanno le dittature, lo fanno i cinesi.

Nel corso delle perquisizioni, ha spiegato il dirigente della Digos di Roma, Diego Parente, senza alcun senso del ridicolo, è stato “sequestrato materiale informatico che serviva per mettere in rete i messaggi. Ma anche altro materiale come documenti, bandiere, magliette e riviste”. Hanno sequestrato magliette, bandiere e riviste. Un’operazione che renderà il Paese un luogo più sicuro.

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Ma il bello viene dopo, ed è veramente desolante che vi siano dirigenti della Digos costretti a servire il Sistema in questo modo così peripatetico. Dice il dirigente che “In un caso sono state trovate anche armi: due moschetti con munizionamento”. Moschetti. Sicuramente per fare un colpo di Stato nel 1800.

“Tra i 24 indagati – ha poi aggiunto – c’erano persone tra i 17 e i 51 anni. Si tratta di studenti, disoccupati e lavoratori. Alcuni avevano anche precedenti specifici mentre due persone avevano contatti con ambienti anarchici”. Persone normali, persone che hanno idee e le diffondono in rete. Ma è reato nell’Italia della Kyenge e dei suoi servi.

Il 51enne individuato a Mantova con le armi d’epoca è stato arrestato! Per porto abusivo di armi, oltre, ovviamente, alla immancabile denuncia per istigazione all’odio razziale. Avrà voluto rovesciare il Re a colpi di moschetto.

L’indagine fa seguito all’operazione ‘Stormfront’. Per la quale Mirko Viola, per il solo fatto di avere scritto su internet, è ancora in carcere. Ha commesso il reato più grave nell’Italia à la congolese: ha diffuso idee.

Noi difenderemo sempre la libertà d’espressione. Di chiunque. In qualunque contesto e con qualunque mezzo. L’uomo è libero solo se libero di scrivere e dire quello che pensa. In Italia, questa libertà è stata perduta.