Arabia Saudita: clandestini in rivolta, interviene l’esercito – Un milione gli espulsi

Vox
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clandestinisauditaLe forze di sicurezza saudite hanno messo sotto assedio un quartiere a Riyadh dove i clandestini, durante dei tumulti nei quali protestavano contro le espulsioni di massa decise dal governo, avevano ucciso due persone.

Intanto sono centinaia di migliaia i clandestini che stanno lasciando il Paese. Uomini, donne e bambini in fila, si imbarcano su autobus della polizia per il trasferimento in centri di raccolta e poi verso il rimpatrio. Senza che nessuno gridi al ‘razzismo’ o alla ‘deportazione’.

La polizia è intervenuta dopo che gli stranieri avevano attaccato sauditi e occidentali con pietre e coltelli. Un saudita e un’altra persona, la cui nazionalità e identità rimane sconosciuta, sono stati uccisi, dice un comunicato della polizia.

Altre 68 persone – 28 sauditi e 40 stranieri – sono rimasti ferite e 561 sono stati arrestati.

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Il distretto Manfuhah di Riyadh è abitato da molti immigrati clandestini, per lo più provenienti dall’Africa orientale. Domenica, la polizia ha circondato il quartiere, insieme ad unità della Guardia Nazionale e delle forze speciali.

Quasi un milione di clandestini – bengalesi, filippini, indiani, nepalesi, pakistani e yemeniti tra loro – hanno approfittato del rimpatrio volontario.

Nonostante la sua enorme ricchezza di petrolio, l’Arabia Saudita ha un tasso di disoccupazione di oltre il 12,5 per cento tra la popolazione nativa, una cifra che il governo ha a lungo cercato di tagliare. Impossibile con una presenza così massiccia di immigrati che abbassa il costo del lavoro. Gli economisti sauditi hanno insistito sul fatto che la partenza di lavoratori illegali beneficerà la più grande economia araba nel lungo periodo.

Qui arrivano, lì se ne vanno Si può fare.