Eurodittatura in Grecia: se ne accorgono con un ‘lieve’ ritardo

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Oggi IlGiornale scrive, tutto preoccupato, che c’è aria di dittatura europea in Grecia.

Non bastava la troika ad imporre tagli a stipendi e pensioni, o tasse praticamente su tutto, da qualche giorno un emendamento del governo in via di approvazione da parte del Parlamento di Atene prevede fino a due anni di carcere per chi si oppone ai regolamenti Ue o alla sua politica estera.

Identica pena per chi sia in disaccordo con le decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull’embargo o sull’opportunità di attaccare uno Stato terzo.

In un Paese praticamente governato dalla Ue viene imposta una sanzione penale pazzesca (da sei mesi a due anni di reclusione) per ogni regolamento comunitario disatteso. Come dire che, volendo semplificare la materia, se un cittadino decidesse di produrre i famosi zucchini troppo lunghi o decidesse di utilizzare reti da pesca a maglie più larghe di quelle previste dal regolamento Ue (il numero 40/2013 del consiglio del 21 gennaio 2013) finirebbe in carcere.

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Alla buon ora. Si sono persi gli arresti del maggiore partito di opposizione su un caso totalmente inventato. Si sono persi la mattanza di due giovani dello stesso movimento a colpi di mitra. Si erano persi anche questo: http://voxnews.info/2013/04/22/grecia-nascono-i-campi-di-concentramento-per-debitori/

Ora si accorgono che la Grecia è un protettorato Ue. Il tutto senza carri armati, e senza violenza, se non finanziaria. Almeno inizialmente, perché come abbiamo visto, ora si inizia ad eliminare i dissidenti a colpi di arma da fuoco.
Evidentemente la pressione inizia a farsi ‘pesante’ a Bruxelles. E quindi si è data mano libera agli elementi più violenti dell’eurofanatismo. Quelli che sparano pallottole, invece di minacce finanziarie.

Chissà, magari qualcuno, tra poco, si accorgerà che l’eurodittatura non importa andarla a cercare in Grecia, basta guardarsi intorno. Basta sapere che è per volere della Ue che non si possono espellere i detenuti a scontare le pene nei loro paesi; è per volere della Ue che i clandestini non possono essere respinti in massa ma, solo uno per uno, rendendo il tutto quasi impossibile e, comunque, molto più costosto; è per volere della Ue, che le tasse salgono e l’occupazione scende.

Poi, ogni tanto, Draghi abbassa i tassi: si deve dare lo zuccherino al mulo, prima del lungo viaggio verso il mattatoio.

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Fonte: Identità.com