Dopo la Barilla omofoba, archiviata con la ‘rieducazione’ di Guido Barilla, ecco la Pomì padana. I fanatici del politicamente corretto non hanno requie. Sono sempre attivi, alla ricerca di inesistenti scandali.
E’ evidente che Pomì, vuole, con questa pubblicità, prima di tutto rassicurare i consumatori sul fatto che i suoi pomodori sono ‘locali’, ovvero vicini alla produzione: e dovrebbero essere felici i sostenitori dei prodotti ‘ecosostenibili’, meno inquinamento per il trasporto.
E che poi, visto lo scandalo ‘terra dei fuochi’, vuol distanziare il suo brand da zone che potrebbero forza i consumatori a non comprare pomodori. Con il dubbio che da lì provengano.
In sostanza nulla di strano. Nulla di ‘padanista’. Ma i fanatici non hanno pace. E invece di pensare ad impedire che intere zone del sud vengano devastate dalla criminalità organizzata, si scandalizzano per vicende inesistenti. I soliti piagnoni tireranno in ballo la stupidità del ‘rassismo’, come se i campani fossero una razza a parte, rispetto agli emiliani. Come se c’entrasse in questa vicenda.