Bossi-Fini: chi non vuole capire, è complice delle tragedie

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Che gli argomenti per confondere le menti di un popolo ignaro non siano mai mancati ai loschi manichini dell’Emiciclo in cravatta e tailleur, è un dato di fatto appurato e consolidatosi nel tempo; a partire dalla prima DC, che, con la cosiddetta “legge truffa” e coi conseguenti ed ingenti premi di maggioranza al gruppo partitico vincente, fece fuori politicamente il proprio padre fondatore De Gasperi, travisando l’accaduto come un’oggettiva responsabilità dei cittadini astenutisi dal voto o che preferirono schierarsi dalla parte dei dissidenti Calamandrei e Parri, piuttosto che canalizzare le proprie aspettative in una già allora classe dirigente diplomaticamente dispotica ed inetta.

Il Bagaglino parlamentare nel proseguire del suo trascorso storico ha sempre sfoggiato irriverenti (ma allo stesso tempo irritanti) sceneggiate cabarettistiche di rara inutilità ed inefficacia: si potrebbe iniziare a citare il compromesso storico (uno dei fattori scatenanti degli anni di piombo e dell’insorgere delle Brigate Rosse), tra Andreotti e socialisti dell’ultim’ora, per ritrovarsi poi alle crisi di politica internazionale di Craxi e scuderia; fino a giungere all’epilogo della cosiddetta 2/a Repubblica col Cavaliere in testa ad un gruppo di damerini, che per anni hanno gestito, una volta per uno, a proprio uso e piacere un’ampia fetta del sistema governativo ed economico italiano.

Nonostante siano trascorsi decenni e la globalizzazione abbia rivoluzionato il modo di informarsi, agevolando la fruizione di notizie e nozioni, anche nel 21/o secolo la possibilità di contaminare la cronaca è una costante tremenda e contemporanea; e proprio così due episodi uguali nella sostanza vengono sviscerati dai vari talk, salotti televisivi e principali testate giornalistiche in modi totalmente divergenti: nel giro di una sola settimana, Lampedusa è stata teatro di macabri e tremendi decessi, dove centinaia di emigranti hanno perso la vita.

Peccato però che alcune esistenze meritino memoria più di altre: inconcepibile credere che 100 anime stroncate debbano restare impresse nella storia di un Paese con un lutto (addirittura) nazionale, per il semplice fatto che siano scomparse nel momento opportuno per strumentalizzarle ed abbagliare la coscienza di un’opinione pubblica distratta, mentre 30 corpi, che da oltre 20 anni si ammassano in migliaia, vadano fatti scivolare nel dimenticatoio tra una prima pagina e l’altra. Alla fine dei conti si tratta di identici “sognatori”, che rincorrono la speranza di un avvenire migliore e senz’altro più florido, dati la totale negligenza delle istituzioni nel limitare una piaga sociale come quella dell’immigrazione e il lassismo di una legge che tutti sbagliano ad interpretare.

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È incredibile come la capacità manipolatrice di un sistema malato ed incapace riesca ad avere un’influenza così efferata su una massa inconsapevolmente veicolata dall’interesse preminente di questo contorto circolo vizioso, e cioè avere un ulteriore monopolio culturale ed ideologico pilotando il subconscio a livelli inauditi. Non è certo un caso che “il popolo più savio del singolo regnante” (parafrasando crape lucide come Marsilio da Padova e Nicolò Machiavelli) sfoggi ai quattro venti la richiesta di un’ipotetica abrogazione della Bossi-Fini (che sottolinea come sia inammissibile tollerare sbarchi, approdi e transiti di CLANDESTINI sul territorio nazionale, e non che i regolarmente muniti di permesso di soggiorno vengano estradati in blocco a pedate), ivi poi temere che qualcuno voglia approfondire la questione entrando nel merito della norma, palesando un’ignoranza inenarrabile in materia, perché, per la contaminata logica nostrana, è sempre più edificante e costruttivo plasmare il proprio status sociale “lottando” per slogan e senza conoscere a fondo le singole tematiche.

Alex 

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Fonte: Identità.com