Bananaland: criticano Kyenge, licenziati

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CADORAGO – Cronache dalla Repubblica delle banane, un tempo chiamata Italia. Venerdì sera il sindaco Franco Pagani si è cosparso il capo di cenere ed ha chiesto scusa pubblicamente al ministro Kyenge per le critiche a lei rivolte su Facebook da due assessori della sua giunta. Non solo, ha anche revocato le deleghe agli autori Paolo Pagani e Angelo Clerici che, per protesta, ha giustamente deciso di uscire dal gruppo della maggioranza.

L’assessore della Lega Nord Pagani è finito nella bufera per aver pubblicato sul suo profilo questo commento: «Mettetela su un barcone. Assicuratevi che non affondi. Deve tornare in Africa da dove è venuta. Poi saranno gli oranghi e le scimmie a stabilire se la riprendono o meno in casa loro. Ma a quel punto non sarà più un problema di noi italiani». Frase ampiamente condivisa dalla maggioranza degli italiani che, forse, andrebbe riformulata in un più semplice ‘torna a casa Kyenge’. Perché, a meno che ci siamo persi qualcosa, chiedere a qualcuno di tornare da dove è venuto non è ancora reato.

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Anche la pagina di Clerici conteneva post simili. Ora potrebbero finire nel mirino della Procura.

Intanto a mesi di distanza dalle minacce di stupro nei confronti di due donne che non sono Kyenge, i due esponenti di centrosinistra, uno veneto e l’altro sardo, non sono entrati nel mirino di alcuna Procura.