Reggio Emilia: il Comune che ospita gli stupratori

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Lo stupratore, arrestato ieri (foto Quotidianionline)REGGIO EMILIA – La feroce violenza sessuale si è consumata la notte dello scorso 16 giugno, ultima del Festival 167 Contatto! organizzato dall’amministrazione comunale reggiana in zona stazione. La vittima è una ragazza residente in provincia di Parma e domiciliata a Scandiano.

E’ in questo contesto che la giovane conosce un extracomunitario che da subito inizia a farle avances, nonostante alla festa con lei sia presente anche il fidanzato. I due accettano l’invito fatto dallo sconosciuto di seguirlo a casa, poco distante da via Turri. Giunti in piazzale Europa i due realizzano che invece di recarsi in un’abitazione stanno per entrare all’interno degli uffici del vecchio comando della polizia municipale, pieno di abusivi che dormono data l’ora tarda. Qui la coppia viene raggiunta da un secondo extracomunitario, armato di un coltello e di una spranga e l’atmosfera si cambia tutto d’un tratto.
Dopo aver minacciato più volte di morte il compagno della ragazza, lasciandolo all’esterno della struttura, il ragazzo che i due avevano conosciuto alla festa strattona la ragazza, portandola con lui in una stanza al secondo piano dello stabile. Qui, dapprima la fa svestire picchiandola con la spranga e quindi consuma una violenza sessuale talmente feroce che la vittima, dopo essere stata portata al pronto soccorso, sarà ricoverata con una prognosi di un mese.

 

Lasciato da solo all’esterno, seppur impaurito il ragazzo chiama la polizia (sai che sforzo!), che si porta sul posto costringendo i due extracomunitari alla fuga. Le indagini, partite immediatamente e basatesi soprattutto sulla descrizione dell’uomo da parte della vittima, del fidanzato e dei testimoni che hanno visto i tre insieme, arriveranno nei mesi a stringere il cerchio attorno a tale Buojemaa es Sahly, un pluripregiudicato clandestino senza fissa dimora. Gli elementi raccolti dagli agenti reggiani hanno consentito al sostituto procuratore Stefania Pigozzi di chiedere e ottenere dal giudice una misura di custodia cautelare per lo stupratore, raggiunto ieri dai poliziotti reggiani a Rapallo, arrestato e condotto nel carcere di Genova.

http://www.reggionline.com/notizie/2013/10/24/reggio-emilia-prima-le-avances-poi-il-feroce-stupro_43675#.UmqpvUDvhVM

Quindi il Comune di Reggio Emilia ospita in una sua struttura in disuso degli stupratori. Clandestini e stupratori. Deve essere per questo che il suddetto comune è tra i primi a richiedere l’abolizione della legge Bossi: sono clienti!

Ci sono tutti gli ingredienti della follia dell’accoglienza in questa vicenda. L’amministrazione criminale comunale che organizza la festa multietnica in stile Kyenge, la coppia di xenofili che, come agnellini sacrificali – l’articolo non lo dice, ma è l’unica spiegazione plausibile è che andassero in cerca di droga, chi frequenta ‘migranti’ lo fa solo per quello – va direttamente nella tana del lupo perché ‘tanto sono buoni, lo dice anche la tv‘ e lo stupro in una struttura comunale abbandonata e occupata da clandestini. E’ l’Italia di oggi.

E’ anche per questo che la cosiddetta ‘intellighenzia’ non disdegna che i giovani e i meno giovani facciano uso di droghe: avvicina al ‘migrante’. E rincoglionisce, priva l’essere di volontà e di quella giusta aggressività che rende l’uomo diverso dallo xenofilo.

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Difronte a queste vicenda ci si aspetterebbe un’inchiesta di qualche magistrato contro la feccia istituzionale che guida Reggio Emilia: perché uno stabile comunale è abbandonato e occupato da stupratori clandestini? Non è, quello del Sindaco e degli amministratori ‘favoreggiamento’ del crimine commesso? Ma no, i magistrati non faranno nulla, troppo impegnati a leggere cosa scriviamo su internet per occuparsi di stupri e complicità istituzionali.

Resta il fatto che questo stupro è la totale esemplificazione dell’immigrazione e di chi la sostiene.

Non siamo lontani dall’obbligo per legge di condurre figlie, mogli, fidanzate e nipoti nella tana del ‘migrante’ perché ‘poverino ha bisogni anche lui’. Kyenge lo vuole. Lo esige la integrazione. Come possono integrarsi se non li aiutiamo?

A Reggio Emilia c’è un’amministrazione comunale corresponsabile di uno stupro. Il cui Sindaco incapace è ora al Governo: per fare danni a livello nazionale. Ha lasciato un ‘successore ad interim’.

Gli immigrati sono gli esecutori, i mandanti sono politici. Feccia istituzionale.

Poi, ci sono quelli che intontiti dalla propaganda fanno la fine di questa ragazza. Persone dalla non elevata autostima e dal non elevato senso critico che si bevono tutto quello che i media di distrazione di massa servono loro: e li disarmano davanti all’orda eccitata di carne.

Quello che deve essere chiaro a tutti i Patrioti è che chi ci governa, chi lascia che queste vicende accadano, chi fa in modo che accadano attraverso un pelosa propaganda di accoglienza, stupra l’Italia ogni giorno.

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Fonte: Identità.com