Italiani si tolgono il pane di bocca: – 32% da inizio Depressione, clandestini lo buttano

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Crollano anche i consumi di pane: ai minimi storici dall’Unità d’Italia, con appena 98 grammi al giorno pro capite.
A segnalarlo è la Coldiretti nello studio “Il pane quotidiano nel tempo delle rinunce” presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio.

Particolarmente sensibile è stato il calo degli acquisti negli ultimi anni di crisi con un crollo in quantità del 32% rispetto ai 145 grammi acquistati a persona nel 2007. Il trend discendente viene pero’ da lontano, ma per altri motivi: nel 1980 si aggira intorno ai 230 grammi a testa al giorno, nel 1990 si scende a 197 grammi, nel 2000 si arriva a 180 grammi, nel 2010 si attesta a 120 grammi e nel 2012 crolla a 106 grammi.

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Complessivamente la spesa familiare per pane, grissini e cracker in Italia ammonta a quasi 8 miliardi all’anno. “Le famiglie italiane – precisa la Coldiretti – hanno speso in media 30,15 euro al mese per acquistare il pane, grissini e cracker che è pari ad appena il 6,4% della spesa alimentare familiare risultata di circa 468 euro al mese. Negli anni della crisi il contenimento delle quantità acquistate dalle famiglie si è riflesso sulla spesa che nel 2007 era pari a 31,72 euro a famiglia al mese”.

Intanto, i clandestini lo buttano via.

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