Case popolari agli immigrati: italiana malata dormirà in auto

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Dobbiamo tutti vergognarci: soldi e accoglienza ai clandestini, sputi in faccia agli italiani anziani e malati.
Tra un mese Dina, una donna di 65 anni sola, e con problemi seri di salute, tornerà a vivere in adinapensionatanieri per sentirsi meno sola e insicura nelle fredde notti sdraiata sui sedili.

Negli ultimi anni ha sperato in una casa popolare, facendo domanda per entrare nella graduatoria. Ma lei è italiana: «Alla prima uscita della graduatoria avevo solo due punti -racconta Dina- ho protestato, dal Comune e dall’Atc mi hanno detto di procurarmi una serie di documenti che attestano la mia situazione di emergenza e di fare ricorso. Ho fatto tutto quello che mi hanno detto e alla fine cosa è successo? Che sempre solo due punti mi hanno assegnato. Mi hanno presa in giro, potevo almeno risparmiarmi i soldi delle marche da bollo per il ricorso».

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Ora, dopo due anni, potrebbe tornare a dormire in auto. Dina è titolare di una pensione minima di 480 euro al mese, ma con quella cifra non riesce ad accedere ad un affitto del mercato privato e il sistema delle Case popolari dovrebbe proprio servire a chi ha ‘bisogno’: per questo paghiamo le tasse a questo Stato mafioso e criminale.

«Mi basterebbe un piccolo alloggio popolare -dice- non ho alcuna altra pretesa. Con un canone popolare posso far fronte all’affitto e a tutto il resto e posso pensare di invecchiare con un po’ di serenità. Così non riesco ad andare avanti e non so in quale altro posto andare. Ho paura di dover passare l’inverno in macchina».

L’Italia non è un paese per italiani. Dobbiamo riprendercelo, per tutte le persone come Dina che hanno bisogno e che invece, vengono dopo le miriadi di marocchini, romeni e senegalesi per questo Stato.