Sudafrica: marcia di protesta contro il genocidio bianco

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Quasi 600 afrikaners hanno marciato sulle Union Buildings per protestare contro il genocidio bianco. Il gruppo ‘Ottobre Rosso’ ha lasciato in cielo centinaia di palloncini rossi.

Per gli organizzatori, gli afrikaner sono stati privati ​​dei diritti civili e non sono è loro permesso di avere i propri comuni, anche nelle città dove sono la maggioranza della popolazione.

La marcia contro la violenza nera verso la minoranza bianca che sta dilagano in Sud Africa, guidata da Steve Hofmeyr e Sunette Bridges, ha avuto luogo a Pretoria. 
Il corteo di circa 400 persone a Pretoria è stato condotto da Afrikaans cantanti Steve Hofmeyr e Sunette Bridges.  (Clarissa Sosin)

Un gruppo di afrikaner bianchi si è riunito a Pretoria per la marcia denominata   Ottobre Rosso.  L’evento internazionale (altre proteste di natura simile si sono svolte in Nuova Zelanda,  Australia e Stati Uniti,  mirava a protestare contro l’oppressione e la violenza contro i bianchi sudafricani. Il corteo ha riunito alcune centinaia di persone a Pretoria guidate dai cantanti Steve Hofmeyr e Sunette Bridges, che hanno marciato dal Museo d’Arte di Pretoria agli Union Buildings per consegnare un memorandum alla presidenza.

La folla ha marciato dietro un gruppo di uomini che portavano delle bandiere nere in segno di lutto.

Cartelli in riferimento agli omicidi di agricoltori bianchi e altri crimini come lo stupro, e di essere.

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Un cartello di protesta contro il genocidio bianco  – uno dei temi del Red October.


Avvicinandosi le Union Buildings. L’uomo di fronte, apparentemente vestito con un’uniforme AWB, il movimento paramilitare di Terre’Blanche, sembrò assumere il ruolo di sicurezza insieme ad altri uomini.


Steve Hofmeyr, il leader della marcia, mentre consegna il memorandum. 

Dan Roodt, fondatore di praag.co.za e un “attivista per la libertà afrikaner in Sudafrica”, secondo la sua pagina di Facebook, cerca di spiegare lo scopo di Ottobre Rosso a un giornalista, mentre la folla dietro di lui rilascia i palloncini rossi in memoria degli uccisi.



Quando un giornalista ha interrogato Hofmeyr se pensasse l’apartheid era sbagliata, lui ha riso e risposto: “No, non credo che tutto fosse sbagliato, ma non si poteva andare avanti per sempre.” Egli ha aggiunto che l’ex primo ministro e architetto dell’apartheid Hendrik Verwoed “ci ha dato buone scuole, come posso dire che non andava bene?”. E soprattutto, l’apartheid proteggeva la minoranza bianca dalla persecuzione di cui oggi è vittima.