Roma: priorità del Comune è “lavoro e case popolari agli zingari”

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Roma – L’amministrazione Marino ha un’idea per risolvere l’emergenza zingari.
Dare loro lavoro, sanità e case popolari. Per questo ha deciso di costituire quattro gruppi di lavoro – persone che si incontrano pagate a cena – su scuola, casa, occupazione e salute con il fine di adottare anche a Roma la ‘Strategia nazionale di inclusione di Rom, Sinti e Caminanti’.

E’ questo l’impegno assunto dall’Assessorato al Sostegno sociale e Sussidiarietà e dal Dipartimento per la Promozione dei Servizi sociali e della Salute nel corso del Primo Seminario operativo sulle politiche destinate alla popolazione Rom della Capitale.
L’incontro, organizzato dalle solite associazioni del business immigrazione, ha visto tra i partecipanti i presidenti e gli assessori alle Politiche sociali dei Municipi, le associazioni di stampo xenofilo e gli operatori che lucrano sulla loro presenza nel territorio, esponenti delle comunità Rom e Sinte romane. Prendono i voti, e poi fanno i convegni con gli zingari.

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“Dobbiamo impostare un rapporto basato sulla fiducia tra le istituzioni, le associazioni e le comunità Rom”, ha detto senza ridere l’Assessore Rita Cutini, che ha aggiunto: “lavoriamo insieme per superare da un lato la logica dei campi, e muoverci verso una politica di inclusione sociale sparpagliando i nomadi ora nei campi in piccole strutture in tutta la città, dall’altro per coinvolgere i cittadini romani affinché si sentano parte di un progetto di integrazione che tenga conto dei diritti di tutti”. Capito cittadini romani? Siete parte del ‘progetto di integrazione’, non siete felici?

Mons. Feroci, uno che nella vita non ha mai lavorato, esattamente come i Rom, direttore di quella associazione a delinquere che sta sotto il nome di Caritas di Roma, ricordando un prete che “..si è fatto zingaro con gli zingari..”, don Bruno Nicolini, ha ribadito “la necessità di una nuova strategia e di una nuova politica di inclusione per Rom e Sinti”. Potrebbe includerli al Vaticano, ma non ci sono campi nomadi in piazza San Pietro.

Nel corso del seminario sono intervenuti anche esponenti di: Roma Onlus, Associazione 21 Luglio, Arci Solidarietà, Comunità di Sant’Egidio. Tutta gente che incassa soldi della collettività per fingere di lavorare. E lucrando sull’immigrazione.