L’auto sequestrata alla Mafia? Se la becca Caritas-Migrantes

Vox
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Lucca – Era stata sequestrata febbraio scorso alle famiglie «Pastore-Saetta», finite nel mirino dell’antimafia per un enorme giro di usura. In quella occasione erano stati sequestrati beni per oltre due milioni di euro. E mentre l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di Reggio Calabria sta provvedendo a contabilizzare i primi interventi, la Questura ha già deciso a chi affidare una delle due auto sequestrate. A qualche associazione che aiuta gli anziani? A qualche ente di ricerca sui tumori? No, no: alla Caritas che si occupa del business degli immigrati – moltissimi clandestini – a Lucca.

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«Il presidente del gruppo Claudio Puccinelli — dice con candore il questore Claudio Cracovia — in più di un’occasione ci aveva fatto presente l’esigenza di avere un’aiuto, in particolar modo che fosse assegnata una delle autovetture confiscate». Così, in men che si dica, la Questura ha obbedito agli ordini e avviato la procedura burocratica.

Quindi, nei giorni scorsi, è arrivato il decreto di definitiva assegnazione. E’ stato lo stesso questore Cracovia, ieri mattina, a dare il via alla marchetta e consegnare la vettura al presidente Caritas, Claudio Puccinelli che ha ringraziato: «per la vicinanza e la grande opportunità fornita dall’ente per avere ottenuto un mezzo utilissimo per l’aiuto alle persone in difficoltà». Rigorosamente straniere. Come Kabobo a Milano, per giorni accudito dai cosiddetti volontari della Caritas.