Ormai è difficile tenere il conto di tutte le enormità che l’integratrice dice giorno dopo giorno. E’ senza freni: “Stato riconosca ‘comunità rom'”.

Solo l’altro giorno chiedeva di dare l’8 per mille agli islamici dell’Ucoii, che del resto sono ben rappresentati nel Pd e alcuni di loro sparano alla testa ai prigionieri siriani. E oggi, già pensa al riconoscimento legale – diplomatico? – degli zingari. In questo negando anche la sua strampalata idea di ‘integrazione’: non c’è infatti bisogno di riconoscimenti con se stessi, ma con ‘altri’.

Ma ‘riconoscere’ significa nella pratica alcune cose. Elenchiamone alcune.
Insegnamento della lingua rom e sinti nelle scuole italiane. Documenti pubblici tradotti nelle lingue suddette. Concorsi pubblici con le lingue suddette. Posti garantiti in Parlamento come alla minoranza tedesca nell’Alto Adige. E soldi, tanti soldi.