Catanzaro: il campo intitolato a Falcone e Borsellino diventa il centro dello spaccio

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Dal quotidiano on-line Catanzaro Informa:

“Gentilissima redazione di Catanzaro Informa ho letto l’articolo riguardante l’illuminazione lasciata aperta di notte nella struttura polivalente di Pistoia intitolata a Borsellino. Come residente e come cittadino qualche verità a riguardo mi preme aggiungerla. Forse chi l’ha informata riguardo l’illuminazione aperta di notte, si è “dimenticato” di aggiungere che nel campo, proprio di “notte”, si tengono partite di calcio organizzate dai nomadi che, incuranti di quello che significa legalità, hanno rotto il lucchetto del cancello del campo pur di entrare dentro e urlando rincorrono il pallone, si ubriacano, animano il verde del campetto di calcio con le loro maglie colorate sdraiandosi dopo le fatiche delle partite avvenute anche all’una di notte.

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Come in tutte le partite c’è anche un nutrito gruppo di sostenitori al seguito che comprando i panini e le bibite al vicino “furgoncino” possono tifare e …vendere la loro “fantastica roba” a tutti quei poveri disgraziati caduti nel tunnel della droga. Forse poi,indaffarati come sono,si dimenticano di spegnere l’interruttore!!!
Naturalmente ci sono anche ragazzi che giocano nel tardo pomeriggio e dato che le giornate si sono accorciate sono costretti ad accendere le luci…magari dalla fretta di andare via dimenticano dove si trova l’interruttore!!!

In realtà prima c’erano alcune persone che si occupavano della struttura, ma ormai anche loro avranno perso la voglia di operare in un ambiente come questo, dove la prevaricazione, la minaccia, l’atteggiamento mafioso la fanno da padrone. Se penso che più di un mese fa in quella stessa struttura si elevavano alte le voci di chi parlava di legalità, con la manifestazione Per ricordare, l’indignazione aumenta sempre di più. Tutto ciò è inammissibile e inaccettabile e con grande rammarico penso che la colpa sia un po’ anche nostra, di tutti noi residenti in questo quartiere, perché davanti a tanti atteggiamenti alziamo il muro dell’omertà e abbiamo paura di denunciare i soprusi, le minacce, le prevaricazioni a cui siamo costantemente sottoposti. In questo quartiere non ci sarà mai spazio per la legalità e per la giustizia se non cambiamo le cose!”

Una struttura intitolata a due difensori della legalità, abbandonata ai più grandi portatori di illegalità e degrado. Un luogo che dovrebbe servire come ritrovo di giovani, anche per allontanarli da ‘altro’, diviene invece proprio un centro di spaccio. E’ con questi esempi, che si perde la guerra della legalità. Inizia tutto da lì. La grande criminalità organizzata poi segue.