Lo stupratore di Lampedusa strinse la mano al Papa

Vox
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Quando ho sentito la voce del Papa al20130827-192658.jpg
telefono mi è sembrato di essere stata
toccata dalla mano di Dio.

Lo ha raccontato l’argentina Alejandra
Pereyra di 44 anni, vittima di uno
stupro da parte di un poliziotto.

Domenica la donna, racconta il blog
d’informazione religiosa Il Sismografo,
ha avuto una conversazione di quasi 30
minuti con Papa Francesco. Nella
telefonata il Pontefice le ha detto:
“Lei non è sola”.

Intanto a Lampedusa:

Vox

http://voxnews.info/2013/08/27/tunisino-tenta-stupro-su-tredicenne-a-lampedusa

Il Papa deve non conoscere il prefisso per telefonare a Lampedusa. E per scusarsi per le sue improvvide parole che hanno posto le basi morali per l’invasione in atto e per avvenimenti come quello sopra riportato.

E si che in questo caso, il Santo Padre ha anche un certo coinvolgimento e una certa responsabilità nel tentato stupro della bambina, visto il suo invito all’invasione rivolto durante la visita nell’isola italiana. Quel tunisino, quel minore, è uno dei ‘fratelli’ da accogliere. Certamente non fratello nostro.

Quel tunisino è uno di quei minori al quale il Papa ha stretto la mano. Una mano ora sporca dell’innocenza di una ragazzina italiana.