Figli di Kyenge: finge minacce razziste, se le era inviate da sé

Vox
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Uno studente nero del Saint Peter’s Prep, che aveva denunciato di aver ricevuto messaggi razzisti e intimidatori che lo intimavano di ritirarsi dalla corsa alla presidenza del consiglio studenti, e che aveva per questo generato il solito vociare dei media di distrazione di massa, si era in realtà inviato i testi da solo. Lo ha confermato un funzionario scolastico.  Un novello Kyenge.

Questa la patetica dichiarazione del funzionario: “Tutto il Saint Peter è sollevato che questo incidente estremamente angosciante ha trovato una chiusura, e lodiamo i vari funzionari delle forze dell’ordine per il loro lavoro diligente in questo caso, nel corso degli ultimi mesi”, ha detto il portavoce della scuola James Horan, che ha confermato.

Il 16enne candidato alla presidenza per il Consiglio degli studenti, a maggio si inventò le minacce, portandole all’attenzione dei funzionari della scuola che informarono suo padre e la polizia.

“Non abbiamo mai e non avremo mai un negro a guidare la nostra scuola”,  era uno dei messaggi artefatti  che il 16enne si era inventato.

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Il messaggio, il primo di una serie, poi faceva riferimenti al presidente Obama insultandolo con epiteti razzisti.

Questi africani sanno bene come giocare la carta del ‘vittimismo’. Sanno bene come sfruttare le fregole dei media per avvantaggiarsene politicamente.

Di questi giorni è anche la vicenda del campus di Oberlin. Dove uno studente antirazzisti ha, per mesi, disseminato minacce ‘razziste’ e bandiere naziste nel campus, fingendo una campagna neonazista. Per mesi i media di distrazione di massa hanno inseguito questa campagna, descrivendone con ‘orrore’ il razzismo. Fino a qualche giorno fa, quando il giovane, militante di estrema sinistra ha confessato di esserne il responsabile.

Sono tutti figli di Kyenge.