Zanonato ‘crea’ lavoro, per un suo amico

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Sono o non sono, il ‘ministro dello sviluppo economico’, deve aver pensato il sindaco a tempo perso di Padova, Zanonato. E allora ‘sviluppiamo’ e iniziamo a ‘creare’ posti di lavoro. Ha iniziato da un suo amico, facendo aprire — come rivelato dal Corriere del Veneto — a Palazzo Santo Stefano, sede della prefettura e della provincia di Padova, un ufficio di rappresentanza del suo ministero, mettendovi a capo Daniele Formaggio, già primo cerimoniere in comune dello stesso Zanonato, da giugno 2004 allo scorso aprile.

In via Molise a Roma, sede principale del ministero dello Sviluppo economico, nessuno sa nulla dell’esistenza di una sede distaccata a Padova. E l’ufficio non ha orari di apertura al pubblico, ma c’è una targa: «Ministero Sviluppo economico. Segreteria. Daniele Formaggio».

Attacca Massimo Bitonci, segretario padovano della Lega: «Zanonato non ha risposto ai giornali? Risponderà in Aula, davanti ai suoi colleghi del Pd. Lunedì verrà depositata un’interrogazione parlamentare per lo stesso ministro dello Sviluppo economico, per quello dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e per quello dell’Interno, Angelino Alfano. Vogliamo sapere quali funzioni abbia l’ufficio che Zanonato avrebbe fatto aprire in prefettura, quali siano gli orari per il pubblico e quanti soldi percepisce l’ex cerimoniere che Zanonato vi avrebbe sistemato».

“Il ministro Zanonato si dimetta. E se non lo fa spontaneamente lo sfiduceremo in Parlamento. La vicenda dell’ufficio fantasma che ha fatto aprire a spese dei contribuenti a Padova nella sede della prefettura di Palazzo Santo Stefano mettendovi a capo il suo più stretto collaboratore quand’era sindaco è vergognosa. Forse Zanonato pensava che facendo questo giochino in pieno agosto nessuno se ne sarebbe accorto? Sbaglia. Una sorta di sede decentrata del suo ministero ma senza alcuna funzione pubblica se non quella di giustificare un incarico a un amico è un’azione intollerabile. Aspettiamo invano spiegazioni da giorni: non sappiamo a che titolo quest’ufficio sia stato aperto, chi lo mantiene o se esiste un qualsiasi tipo di contratto con la prefettura. Al ministero, secondo quanto riportano organi di stampa, non ne sanno nulla. E’ indecente, ancor più in tempo di crisi, che un ministro usi la sua funzione per sue cose personali. E’ immorale e uno schiaffo a tutti i cittadini. Zanonato si vergogni e dia subito le dimissioni. In caso contrario procederemo in Parlamento con tutti gli strumenti democratici che abbiamo a disposizione. Il ministro Idem per molto meno è tornata, giustamente, a casa”. Lo dichiara Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord al Senato.

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LE RISPOSTE CONTRASTANTI DI ZANONATO (da Facebook)

IERI: Il Ministro viene supportato da un collaboratore del Gabinetto del Mise, il quale fa parte dei DUE soli professionisti di diretta fiducia di cui il ministro ha scelto di avvalersi.
OGGI: “Quando sono diventato ministro ho portato con me soltanto TRE persone nuove. Una di queste ha un ufficio presso la Prefettura di Padova e coordina la mia attività ministeriale nel nord Italia”.

“Sono passati quattro giorni da quando abbiamo richiesto al Ministero informazioni sui collaboratori di Zanonato al Mise – scrive Bitonci -, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Più che il tempo, credo che a Zanonato manchi la voglia: invece di scrivere falsità sui social network a proposito della Lega Nord, per cui è stato anche querelato, dia conto ai cittadini di come spende i loro soldi”. Lo dichiara Massimo Bitonci, presidente dei senatori della Lega Nord. “Zanonato è un collezionista di gaffes. Ogni tentativo di rimediare ad errori precedenti finisce per metterlo sempre più in difficoltà. Peccato che sia pagato dai cittadini e che i cittadini dal suo Ministero si attendano qualcosa in più di foto delle sue vacanze in montagna e offese contro gli avversari politici sui social network. Che spieghi, per esempio, come e per quale fine ha messo sotto contratto il signor Daniele Formaggio. O che si dimetta”.

“Da Zanonato e dai suoi colleghi di partito arrivano solo offese. Ma alla lecita richiesta di un parlamentare di conoscere stipendio e mansioni degli assistenti e collaboratori del Ministro dello Sviluppo, che un giorno sono due, il giorno dopo diventano tre, nessuno ha fatto seguito.” Lo dichiara Massimo Bitonci, presidente dei senatori leghisti. “La strategia del silenzio, con la speranza che la questione si trascini per qualche giorno e poi venga dimenticata, è destinata a fallire. Se Zanonato non ha niente da nascondere metta su twitter mansionario e contratti di collaboratori come prevede la normativa sulla trasparenza”.

“Zanonato ha pubblicato su twitter l’agenda dei suoi impegni di luglio. E sempre su twitter condivide foto di incontri cui partecipa. Se l’ufficio aperto in Prefettura servisse per accogliere aziende, come mai nel diario digitale di Zanonato, dove troviamo di tutto, non ne abbiamo traccia? Quanti imprenditori ha incontrato davvero in quell’ufficio? Chi paga le bollette della luce e del telefono? Secondo quale procedura la Prefettura glielo ha assegnato? Quali sono gli orari di ricevimento? Dove sono pubblicati? Che utilità ha un collaboratore stipendiato per stare in un ufficio che non è visitato da nessuno?” Lo dichiara Massimo Bitonci, capolista al Senato della Lega Nord. “Le scuse arrivate con una nota del Mise sono ridicole. L’impressione è quella di aver sorpreso un bambino con le dita nella cioccolata. Il soccorso del ragionere Ruzzante, che del ragionere ha solo il titolo, perché non ha mai lavorato in vita sua, non fa che dimostrare che abbiamo ragione. Da lui ci si attendeva di meglio. Invece continua ad avere una posizione di second’ordine, dopo essere stato sorpassato da Ivo Rossi. Ecco perché oggi fa l’avvocato difensore di un ministro che, come Zanonato, parla di impresa senza averla mai fatta. D’altra parte il pm Nordio scrisse che è privo di intelligenza astuta, all’epoca in cui fu coinvolto in un’inchiesta su appalti truccati. Ho chiesto al Mise, per iscritto, di avere copia dei contratti dei collaboratori, in particolare del signor Formaggio, con tanto di mansioni specifiche, più copia dei contratti di affitto ovvero di comodato d’uso fra i ministeri competenti e dei contratti telefonici e di energia”.