Troppe pallonate in testa: Balotelli vuole lo Ius Soli

Vox
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Secondo la mascotte della Kyenge, la legge italiana sulla cittadinanza è ‘stupida’, perché quelli come lui nati in Italia da genitori africani devono aspettare i 18 anni per divenire – sulla carta – italiani.

Siamo per questa volta concordi con l’intellettuale Balotelli: è stupida. Gente come lui non dovrebbe diventare italiana nemmeno dopo secoli di permanenza in questo nostro paese. Che è, e sarà, il ‘nostro paese’, e non il suo.

E’ comunque per noi edificante, notare come l’altra sponda non riesca a trovare di meglio, per la sua propaganda, di ‘uomini’ come l’ex ghanese Balotelli. Da una parte c’è lui, che ha abbandonato una bambina appena nata senza mai averla nemmeno vista, e dall’altra ci siamo noi.

Quando pensate allo ‘Ius Soli’, pensate a Balotelli. Pensate a tutti i Balotelli che sono in attesa di diventare ‘italiani’. Cosa farebbe il povero Mario, se non ci fosse qualche demente a pagarlo milioni di euro per giocare con una palla sferica? E’ probabile che farebbe come gli altri ‘balotelli’ d’Europa: spaccerebbe, sfascerebbe vetrine e darebbe auto alle fiamme nelle periferie europee.

Oppure guiderebbe una gang di africani all’assalto di bus e al pestaggio di autisti.

Dai, Kyenge, fai i manifesti con Balotelli come testimonial, te li andiamo ad attaccare noi. Li pubblichiamo anche sul sito.

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Mettiamo che qualche tifoso voglia ora esprimere il suo dissenso verso questo teppistello milionario, magari fischiandolo in campo. Sarà razzismo? Cosa fate, ci arrestate tutti?

Lui, magari, già non mente eccelsa, si sarà convinto, a suon di sbattere la testa su un pallone – esercizio che non aiuta ad aumentare il QI – di essere italiano. Ma anche il mio gatto crede di essere un leone. Non per questo lo è.

Il valore intellettuale di un uomo, come quello morale, non proviene dall’esterno, ma sgorga dalla profondità del suo essere, e nessuna arte educativa potrà fare di uno stolto nato un individuo pensante. (Arthur Schopenhauer)

La permanenza in Italia, non può fare di un africano un italiano. Michelangelo era quello che era, perché figlio di suo padre e sua madre, non perché nato o vissuto in Italia.

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Fonte: Identità.com