Il capo dello Ior incontra un gruppo di multimilionari

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Prandelli:straordinario incontrare Papa
“Il Papa a vedere Italia-Argentina? Certo che ci spero.Non so se per l’emozione riuscirò a chiedergli di venire, ma io ci spero”. Cesare Prandelli non nasconde il suo desiderio più profondo. “Spero di avere la forza di poter chiedere a lui qualcosa, ma non so se riuscirò a farlo perché per me incontrare il Papa è straordinario”.
La partita contro l’Argentina è il nostro benvenuto al Santo Padre. La partita ha un significato particolare. Le due squadre alloggiano nello stesso albergo, c’è spirito di grande festa”.

Roba da farsi venire un attacco di ‘diabete’, tanta è la melassa nella quale Prandelli ci annega. E Prandelli è l’esempio calzante del ‘depravato moderno’, lui e il suo ‘codice etico’.
Il ‘depravato moderno’ predica accoglienza dall’alto della sua villa in collina e dei milioni che ha in banca. E in questo il Papa e Prandelli sono molto simili. Il ‘depravato moderno’ è il trionfo dell’ipocrisia, il suo codice morale è talmente ‘ampio’, nel tentativo disperato di ‘includere’ chiunque e qualunque perversione, da risultare ‘strappato’. Vanno bene i matrimoni gay e il Papa che è contro i matrimoni gay, vanno i milioni di euro che incassa e le predica ai valori di ‘modestia’.

E finalmente, il Papa e una cinquantina di milionari si sono incontrati:

L’incontro è cominciato con il saluto del Papa: “Cari amici, queridos amigos, facciamo metà in italiano e metà in spagnolo. Veramente sarà un po’ difficile per me fare il tifo… Ma per fortuna è un’amichevole, e mi raccomando che sia veramente così. Uno sportivo, pur essendo professionista, quando coltiva questa dimensione di “dilettante”, fa bene alla società, costruisce il bene comune a partire dai valori della gratuità, del cameratismo, della bellezza”.

Poi il Pontefice ha aggiunto: “Prima di essere campioni, siete uomini, persone umane, con i vostri pregi e i vostri difetti, con il vostro cuore e le vostre idee, le vostre aspirazioni e i vostri problemi. E allora, anche se siete dei personaggi, rimanete sempre uomini, nello sport e nella vita. Uomini, portatori di umanità”. Poi una raccomandazione: “Siete molto popolari: la gente vi segue molto sia dentro che fuori dal campo. E’ una grande responsabilità sociale. Lo sport è importante ma deve essere vero sport! Il calcio, come alcune altre discipline, è diventato un grande business! Lavorate perché non perda il carattere sportivo”. Infine una preghiera: “Per favore, vi chiedo che preghiate per me, perché anch’io, nel ‘campo’ in cui Dio mi ha posto, possa giocare una partita onesta e coraggiosa per il bene di tutti noi”.

L’udienza ha avuto un fuori programma alla fine: Balotelli si è intrattenuto con il Papa in un breve colloquio privato nei pressi della sala Clementina. Il milanista si è infilato tra le porte che si chiudevano ed è rimasto solo con lui per un attimo.

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Chissà se avrà detto alla mascotte della Kyenge che i figli non si abbandonano. Chissà se, tra una foto opportunity e l’altra, avrà avuto modo di predicare anche a loro, milionari per caso, i valori di ‘povertà’ che va cianciando ovunque.

Nessun media di distrazione di massa – sono contro la Chiesa solo quando parla di valori e di famiglia – ha evidenziato la profonda schizofrenia di questo incontro. Nessuno ha osato chiedere a Sua Santità, come possa coniugare le sue prediche, con l’avere ricevuto un gruppo di persone che, più o meno, guadagna, ognuno di loro, quanto 3mila operai. E non per praticare operazioni a ‘cuore aperto’ o organizzare missioni su Marte, ma per rincorrere un pallone in mutande. Avanti, Francesco, come concili gli oltre 100milioni di euro di monte stipendio riuniti intorno a Te per la foto di rito?
Non è un tantino ipocrita? Non per il capo dello Ior, certo, ma per il capo di una Chiesa che predica accoglienza e povertà.

Ci siamo rotti le palle, di tutti questi sepolcri imbiancati che da una parte, chiedono a noi di ‘sacrificarci’ e ricattano il popolo con il ‘jolly’ razzismo, ogni qual volta si oppone all’immigrazione, e lo fanno mentre pasteggiano a caviale e champagne. Perché loro non sono danneggiati dall’immigrazione, anzi. Sono gli stipendi delle persone normali ad essere ‘compressi’ dalla concorrenza low-cost dei ‘migranti’, non quello delle Boldrini e dei Prandelli. Loro, anzi, risparmiano, la servitù costa molto meno.

In Vaticano è andata in scena il solito happening tra multimilionari annoiati che, dai loro salottini, adorano predicare uguaglianza e accoglienza. Con-il-culo-degli-altri: perché fa tanto chic, e non costa niente. A loro.

Infine, quante cose si potrebbero fare, con i soldi che un manipolo di ricchi mentecatti spreca pagando delle scimmiette ammaestrate per giocare su un prato verde?

Se i Berlusconi, i Moratti e i vari ‘mecenati’ italiani avessero speso le montagne di soldi buttate nel calcio per la ricerca scientifica. Per curare malattie oggi incurabili.

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Fonte: Identità.com