Oggi, ma ormai da diversi giorni, i soliti rappresentanti dei poteri hanno iniziato un fuoco di sbarramento a difesa del governo Kyenge. Secondo i padroni dello Ior, i vari palazzinari, gli industriali che delocalizzano e gli ex-sindacalisti la caduta dell’attuale governo sarebbe una tragedia. E hanno ragione, lo sarebbe. Ma per loro.
Ad esempio la Cgia di Mestre se n’è uscita con un simpatico appello dal sapore di terrorismo mediatico: se cade il governo ci sarà un aumento delle tasse. In realtà una fandonia, perché questo aumento, sarebbe il frutto del rinvio di Imu e Iva che, se nessuno interviene, scatteranno in automatico. Colpa quindi del governo, non di chi lo manderà a casa.
Del resto questo è il governo dei rinvii e della vergogna. Nei pochi mesi in cui è stato in carica non ha diminuito alcuna tassa, rinviandole di qualche mese e quindi, di fatto, aumentando il peso futuro della pressione fiscale. Ma questo è il ‘meno’. Pur non essendo d’accordo su nulla, si sono accordati – con la svuotacarceri – nel liberare qualche migliaio di delinquenti, con un provvedimento che avrà effetti anche sui reati futuri, e, di fatto, manderà migliaia di spacciatori ai domiciliari. Non solo. Per depistare l’attenzione degli italiani dalle vere emergenze, con il simpatico e ideologico sostegno dei soliti media, si sono inventati un decreto che tutto farà, fuorché proteggere le donne. Per due motivi, perché il cosiddetto ‘femminicidio’ è, in Italia, un fenomeno raro e in drastico calo – fonte eurispes – quindi non eliminabile per ‘legge’, sia perché chi commette certi reati non sta certo a consultare la GU per vedere quale pena gli compete. Ma a loro, i Letta e gli Alfano, non interessava proteggere le donne, ma approvare un decreto ‘copertina’ nel giorno dell’approvazione della svuotacarceri, così da depistare l’attenzione.
Questo è poi il governo dei clandestini. Li vanno a prendere ovunque. In pochi mesi siamo a quota 15mila invasori sbarcati sulle nostre coste. Non se ne perdono uno. E se per caso qualcuno muore, è una cantilena mediatica continua sui ‘poveri migranti’: poveri un cazzo.
Pagano migliaia di euro per essere sbarcati a casa nostra, dove poi verranno ‘coccolati’ dagli xenofili di turno. Dove usufruiranno dei nostri servizi sociali e sanitari, ingolfando liste di attesa per ricoveri e case popolari. Sono una calamità innaturale.
Pensiamo solo al fatto che un somalo sbarcato da un giorno a Lampedusa, riceve da questo stato osceno, più soldi di quanto riscuota un pensionato medio che ha lavorato tutta la vita. Quasi 1500 euro il primo, meno di 900 euro – se fortunato – il secondo. Solo questo dovrebbe farci scendere in piazza. Solo questo dovrebbe causare uno sdegno generale. Ma i media di distrazione di massa non ne parlano, dipingono invasori come ‘profughi’ fuggiti da guerre inesistenti, e se c’è una donna, per non parlare di un bambino, allora la propaganda raggiunge livelli parossistici. Viviamo una realtà alternativa popolata da dementi. E per quanto tu ci provi, i dementi non si renderanno mai conto di essere tali: sarebbe contrario alla loro natura di dementi.
Il problema è che i dementi sono al governo, sono in parlamento e sono nei giornali. E nella loro totale idiozia, sono convinti di salvare il paese mentre lo stanno distruggendo. Li vedrete perciò dire a reti unificate che, dopo di loro il diluvio.
Ma il diluvio sono loro: un diluvio di letame.