Alfano: il cane da riporto della Kyenge

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Alfano deve essere affetto da ‘antirazzismo conclamato’. E’ uno spettacolo quasi osceno, vederlo accorrere in tutto il Mediterraneo orientale nel disperato tentativo di raccogliere più clandestini che può: e portarceli in casa. tutto a spese nostre.

Stiamo assistendo in questi mesi alla trasformazione di Angelino detto o’guappo da maggiordomo di B. a scimmietta ammaestrata del ministro congolese.

Che lo Stato italiano non esista o sia addirittura un organismo ormai dannoso, era evidente dalla nomina di una congolese entrata in Italia clandestinamente – regolarizzata solo per matrimonio – a ministro.

Quell’atto è stato un chiaro segnale inviato dalla mafia Pd-Pdl ai clandestini attendati in Nordafrica: venite in Italia. E la risposta non si è fatta attendere. Dalla nascita del governo sono quasi 8mila i clandestini sbarcati – a dire il vero li vanno a prendere ovunque – in Italia.

I media di distrazione di massa continuano a definirli ‘profughi’, perché i giornalisti sono una vergogna nazionale: culturalmente impreparati e naturalmente affetti da ‘zerbinismo’ verso il potere.
Profughi di quale guerra? Non c’è guerra né in Libia, né nei paesi di provenienza di questi invasori: Ghana, Nigeria e Senegal vanno per la maggiore.

Di pochi giorni fa la notizia che a Siracusa – noto punto di ‘accoglienza’ della marmaglia africana – 40mila residenti sono risultati positivi alla Tubercolosi. Ma ai media non interessa, molto più interessante conoscere quante banane sono state lanciate alla Kyenge. E i politici? Non pervenuti. Abbiamo un ministro degli Interni? No, Alfano è il ‘cane da riporto’ di madame Kyenge, i suoi dipendenti, collaborazionisti con il nemico, accorrono a chiamata in tutto il nordafrica per raccattare più clandestini possibile, e ce li portano in casa: 45€ al giorno di stipendio per loro, stupri, tubercolosi e ragazzine abbandonate morenti sulla strada per noi.

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Ma la Kyenge dice di ‘essere italiana’. Nella sua fantasia onirica, l’avere sposato un italiano – sarei curioso di conoscere chi ha avuto cotanto coraggio – la rende ipso facto ‘italiana’. Più demenziale dello Ius Soli. Ma i media totalmente asserviti al pensiero unico buonista non osano farglielo notare. Come non osano attaccarla quando minaccia il sindaco di Forte dei Marmi vaticinando che un giorno, quando voteranno gli immigrati, tutto cambierà: comanderanno loro.
L’Unità, che fine ingloriosa, è passata da Stalin alla Kyenge: ‘siamo tutti Kyenge’, strillava stamani in prima, e non avevamo dubbi, il quoziente intellettivo è quello. Ieri erano tutti ‘sovietici’, poi sono diventati tutti ‘ricchioni’, oggi sono passati al ‘siamo tutti Kyenge’. L’importante è non essere italiani. Quello è anatema per un libercolo come l’Unità.

Dell’Invasione in atto i media non parlano, sfiorano solo l’argomento: guai disturbare il manovratore. Danno solo notizia di sedicenti naufragi, come quello di ieri davanti alla Libia. Per ‘intenerire’ i dementi. Oggi l’arma di distruzione di massa è il ‘pietismo’: è con il pietismo che si cerca di destrutturare le difese della società e dell’individuo. E’ al pietismo che dobbiamo rispondere con il disprezzo. Il pietismo è una degradazione della ‘compassione’, è il tentativo di strumentalizzare i sentimenti per ottenere vantaggi. E’ l’arma che gli xenofili utilizzano per dominarci e tenere in ostaggio la società. Per ‘disarmarla’ davanti l’invasione.

L’odio è un tonico, fa vivere, ispira vendetta; invece la pietà uccide, indebolisce ancora di più la nostra debolezza.
Honoré de Balzac, La pelle di zigrino, 1831

E’ chiaro che vi sia un disegno. E la Kyenge ne è l’espressione ‘plastica’. Ne è l’incarnazione: tutta la politica di questo governo è tesa alla trasformazione dell’Italia in una terra senza identità.  Alla sostituzione degli italiani con tanti ‘Kyenge’.
Chi è d’accordo con questa nuova forma di ‘genocidio moderno’, che noi abbiamo definito ‘genocidio dolce’, voti pure Pd, Pdl, Sel, Monti e i vari partiti nei quali il Sistema si incarna. Per tutti gli altri, per i veri patrioti, Kyenge deve essere l’ultima campana: ora, o mai più.

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Fonte: Identità.com




Un pensiero su “Alfano: il cane da riporto della Kyenge”

  1. Complimenti! Alfano è perfetto, ma a quell’altra gli è stato concesso un benefit! Ma l’avete guardata bene quel rospo?

I commenti sono chiusi.