Maschio e immigrato, ecco l’identikit del pirata della strada

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Immigrato al volante, pericolo costante. Partiamo da un dato: 300 casi l’anno di incidenti causati da auto che vanno contromano (dati Asaps, Amici Polstrada), con venti morti. Nel 20% dei casi, chi guida è ubriaco o ha fatto uso di stupefacenti.

Al contrario di quella che potrebbe essere la percezione creata dai media, gli anziani sono coinvolti in appena il 16% degli episodi, sono invece gli stranieri a fare la parte del leone: il 26% del totale, a fronte di una popolazione di riferimento con patente di circa il 4%. Un rapido calcolo: guidano contromano oltre 10 volte più degli italiani.

Ci sono poi i pirati della strada, quelli che uccidono Beatrice e la lasciano agonizzante sul selviato. Siamo passati da 585 episodi del 2010 a 852 del 2011, fino a schizzare a 953 l’anno scorso.

E anche nel 2013 butta malissimo, nonostante con la crisi si usi un po’ meno la macchina. E anche qui, per la pirateria, sono gli amici della Kyenge a fare più danni: 25 volte su 100 alla guida di un’auto pirata c’era uno straniero. Quasi sempre ubriaco. Parliamo, ovviamente, dei pirati acciuffati. Anche qui: incidenza 10 volte superiore a quella degli italiani.

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E cresce, di pari passo con il numero di immigrati che guidano, anche il numero di veicoli senza Rca.

L’Aci calcola che siano più di 3 milioni i veicoli intestati a immigrati nel nostro Paese, con un incremento del 34% negli ultimi 15 mesi. Sono quindi aumentati gli incidenti che coinvolgono uno straniero, fino a sfiorare i 90 sinistri al giorno con 141 feriti e più di 1,4 morti, per un costo sociale che supera i 4,2 miliardi di euro annui, pari al 14% del totale (oltre 30 miliardi di euro). Costi che le varie associazioni non includono mai, quando ci parlano della ‘ricchezza’ derivante dall’immigrazione.

Gli immigrati che registrano più incidenti sono i romeni (4.753 sinistri), seguiti da albanesi (3.504), marocchini (3.142), cinesi (1.215), moldavi (735), tunisini (700), peruviani (678), egiziani (675), serbi (607) ed ecuadoregni (586).

Una grande responsabilità è la corruzione diffusa che permette il rilascio troppo facile delle patenti a questi individui. Spesso provenienti da zone dove le popolazioni hanno quozienti intellettivi inadatti a guidare o l’abitudine all’ubriacatura facile.