La lobby gay è riuscita a raggirare il Papa e a far nominare uno dei suoi membri all’interno dello Ior con un delicato incarico.
Non è facile. Qui ci sono molti “padroni” del papa e con molta anzianità di servizio», ha confidato qualche giorno fa Francesco all’amico argentino ed ex alunno Jorge Milia. Effettivamente, alcuni di questi «padroni» hanno ordito ai danni di Jorge Mario Bergoglio il più crudele e subdolo inganno da quando è stato eletto papa. L’hanno tenuto all’oscuro delle rilevanti informazioni che, se da lui conosciute per tempo, l’avrebbero trattenuto dal nominare monsignor Battista Ricca “prelato” dell’Istituto per le Opere di Religione. Con questa nomina, resa pubblica il 15 giugno, Francesco intendeva collocare all’interno dello Ior una persona di sua fiducia in un ruolo chiave. Col potere di accedere a tutti gli atti e documenti e di assistere a tutte le riunioni sia della commissione cardinalizia di vigilanza, sia del consiglio di sovrintendenza, cioè del board della disastrata “banca” vaticana. Insomma, col compito di farvi pulizia.