COSTA CONCORDIA: " 600 GIORNI DI CHIACCHERE ! "

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Esplode tutta la rabbia del sindaco dell’ isola del Giglio, Sergio Ortelli, in merito alla mancata rimozione del relitto del Costa Concordia, che giace semisommerso a poche decine dall’ imboccatura del piccolo porto isolano. Oltre 600 di lavori preparatori, studi approfonditi di ingegneria navale, perizie tecniche, piattaforme e pontoni, vari, impiego imponente di rimorchiatori e mezzi antinquinamento, ma alla fine il relitto e’ sempre lì con tutto il suo potenziale pericolo d’inquinamento. A far esplodere la rabbia del sindaco del Giglio, le dichiarazioni del commissario della Protezione Civile, Gabrielli, il quale ha chiaramente parlato di un ulteriore rinvio della rimozione del Costa Concordia alla prossima primavera. Ma chi ci crede piu’? La verità forse e’ molto drammatica e da parte del governo non si ha il coraggio di dire ai Gigliesi le cose come stanno: primo rimuovere il relitto puo’ sicuramente provocare il suo collasso strutturale con il conseguente rischio che lo scafo si spezzi in piu’ parti, determinando una pericolosa uscita di sostanze inquinanti. Secondo , non ci sono soldi per il recupero, dopo tanti studi approfonditi… Terzo alla fine sara’ la societa’ Costa Crociere ha rimuovere il relitto o tutto intero e forse smontato in loco, da qualche societa’ estera che così realizzera’ un lucroso appalto. Quando agli oltre 100 milioni che la regione Toscana ed il governo hanno destinato al bacino navale a Piombino, per la demolizione del Costa Concordia, bene, prima di tutto si tratta di fondi ” virtuali ” , che devono essere prima certificati e poi destinati al porto piombinese, ma e’ ormai chiaro che il grande bacino navale a Piombino non servira’ al Costa Concordia, quei fondali progettati con 20 metri di profondita, serviranno a riconvertire lo scalo navale piombinese in un nuovo mega porto tipo Gioia Tauro, affinche’ la Toscana non perda i suoi traffici con il resto d’ Europa e del Mondo, dato l’ insabbiamento e la crisi del porto di Livorno.
E il mega porto di Piombino e’ anche un palese tentativo di riconvertire l’ economia della citta’ con lo scopo di evitare che i lavoratori della Lucchini in crisi , rimangano senza lavoro, problema dell’ occupazione a Piombino, in testa all’ agenda dell’ ex coordinatore regionale del Pd , oggi Onorevole Manciulli, potentissimo Ras toscano del Pd.
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In collaborazione con: Il Monitore Toscano