Contro lo Ius Soli: fino alla morte

Vox
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Non ci faremo dire da una clandestina proveniente dal Congo cosa fare e cosa pensare, né dai suoi servi e accoliti del Pd, Pd+L e frattaglie varie.

Diciamolo chiaramente: al governo c’è un’abusiva. Non è normale che un’africana sia stata cooptata prima in parlamento e poi al governo dalla classe politica più ladra e oscena del dopoguerra per ‘occuparsi’ di immigrazione. E’ cosa che grida vendetta. Che somigli ad un orango o meno, cosa che ognuno giudicherà da solo, non ci interessa, potrebbe anche venire dalla Lapponia: non è italiana. E non può essere una straniera a decidere chi e quando deve essere italiano: non solo è demenziale, è anche criminale.

Come criminali sono quelli che ne garantiscono la permanenza al governo a suon di migliaia di euro al mese più altre migliaia spesi per scarrozzarla – contromano – in giro per l’Italia, a consegnare cittadinanze di latta ai suoi simili. E criminale è chi, come Alfano, l’uomo-che-sussurra-a-mancino e il nipote di Letta, pretende di zittirci. Di zittirci, e di usare la clava del politicamente corretto per silenziare la dissidenza al regime multietnico. Non ci riuscirete. L’Italia non vuole la congolese. L’Italia non vuole più voi, andatevene, finché siete in tempo.

Portano la Kyenge in giro sul trespolo, come fosse la ‘madonna addolorata’. Come un feticcio la trastullano e la blandiscono. Come un’arma impropria la usano contro chi ha tutto il diritto di volere che l’Italia rimanga Italia, senza per questo, essere definito ‘razzista’. La signora è congolese, non è certo l’avere trovato un poveraccio che la sposasse ad averla trasformata ipso facto in qualcosa che non è e non sarà.

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Chi la definisce ‘italiana’, ha un serio problema cognitivo. E nel nostro parlamento, nei nostri media e nei partiti, di persone con ‘seri problemi cognitivi’ ce ne sono tante, troppe.

Contro lo Ius Soli, fino alla morte.

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Fonte: Identità.com