Giacomo Leopardi contro Boldrini e Kyenge

Vox
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Quanto sia vero che l’amore universale, distruggendo l’amor patrio, non gli sostituisce verun’altra passione attiva, e che quanto piú l’amor di corpo guadagna in estensione tanto perde in intensità ed efficacia, si può considerare anche da questo, che i primi sintomi della malattia mortale che distrusse la libertà, e quindi la grandezza di Roma, furono contemporanei alla cittadinanza data all’Italia dopo la guerra sociale e alla gran diffusione delle colonie spedite per la prima volta fuori d’Italia, per legge di Gracco o di Druso, trent’anni circa dopo l’affare di C. Gracco e quaranta circa dopo quello di Tiberio Gracco, che Velleio viene a considerare come il principio del guasto e della decadenza di Roma, spiegando:” Questo fu l’inizio, nella città di Roma, del sangue civile e dell’impunità delle spade”.

Le quali colonie, portando con sé la cittadinanza romana, diffondevano Roma per tutta l’Italia, e poi per tutto lo Impero.
Quando tutto il mondo fu cittadino Romano, Roma non ebbe piú cittadini; e quando cittadino Romano fu lo stesso che cosmopolita, non si amò né Roma né il mondo: l’amor patrio di Roma divenuto cosmopolita, divenne indifferente, inattivo e nullo: e quando Roma fu lo stesso che il mondo, non fu piú patria di nessuno, e i cittadini romani, avendo per patria il mondo, non ebbero nessuna patria, e lo mostrarono col fatto.

[“Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura” ( più conosciuto come “Zibaldone”), 24 Dicembre 1.820, p. 457-458]

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Pensieri e parole di una delle più alte vette dell’italico genio: l’illustre poeta ( oltre che acuto filosofo) Giacomo Leopardi, che 215 anni or sono, in questa data, nasceva a Recanati.
Eppure anche lui, secondo il modo di s(ragionare) di individui come “sua bontà” Boldrini e “sua integrazione” Kyenge”, apparterrebbe alla schiera di coloro che “incitano all’odio”.

E noi già ci immaginiamo, in una distopica Italia del futuro che qualche sciocco ancora desidera, un’ impenitente Laura Boldrini tutta indaffarata nel mettere gli scritti di Leopardi all’”Indice dei libri razzisti proibiti”.

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Fonte: Identità.com