Gay Market: come i gay sfruttano le donne

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Il fatto che nessuno si scandalizzi di una dichiarazione del genere, e che anzi venga pubblicata come mero ‘fatto di costume’, come ‘curiosità’, è a perenne memento del grado di declino a cui è giunta la società occidentale.

Bosè rivela: “Ho altri due figli
grazie a un utero in affitto”

La nascita di Diego e Tadeo fu annunciata dallo stesso Miguel via twitter nel marzo del 2011, poi sono arrivati Ivo e Telmo grazie  a una madre in affitto. La scelta su consiglio di Ricky Martin

Ma si, sfruttiamo giovani ragazze incapaci di intendere, povere e disperate – o semplicemente avide di denaro – per togliersi il capriccio. Cosa sono i gay, se non ricchi viziosi che sfruttano il corpo delle donne grazie alla loro ricchezza? Dove sono le femministe? Chi, più di questo tipo di omosessuali, degrada la donna a mera ‘fabbrica di bambini’? Non era, voler ‘liberare’ la donna dall’essere solo un ‘utero’, l’obiettivo del femminismo? Ecco che invece si è giunti – oggi – veramente, alla ‘donna utero’. Che viene utilizzata dai gay come ‘forno’ per i loro capricci.

Alcuni dicono che si devono ‘rispettare le libertà personali’, ma non vi è alcuna ‘libertà’, nel condannare un bambino a non conoscere mai la sua mamma. Non è libero di farlo il ricco e pervertito Bosè, e non è libera di farlo nemmeno la disgraziata che si ‘presta’ a questo scempio morale.

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Le donne si diano una svegliata: i gay – il loro mondo – sono vostri nemici.

E in queste vicende di ‘uteri’ affittati e bambini comprati, non c’è solo la questione femminista che viene ridicolizzata. Ma anche uno sfruttamento del ricco sul povero che dovrebbe ‘turbare’ chi è cresciuto a pane e Marx: come è possibile, che la sinistra si sia così svenduta all’ideologia delle minoranze privilegiate, da essere sorda allo sfruttamento di classe – che sa tanto di ottocentesco – dei gay, sulle donne delle classi meno abbienti?

Non solo, il mercimonio di bambini per riempire il vuoto affettivo di ricchi disadattati sessuali, è moralmente disgustoso, ma è anche una evidente sconfitta dell’idea di società per la quale generazioni di donne e operai hanno combattuto: più uguale e senza sfruttamento. La società omosessualista è il non plus ultra del liberismo ottocentesco.

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Fonte: Identità.com