Grecia, l’ordine della Ue: vendete le Termopili e costruite una Moschea

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leonida
« O viandante, annuncia agli Spartani che qui
noi giacciamo per aver obbedito alle loro leggi. »
(Erodoto, Storie, vii.228)

C’erano una volta Leonida e 300 spartani (e 700 tespiesi, sempre dimenticati) che morirono sul passo delle Termopili per difendere le loro case – e la nostra Civiltà – dall’orda orientale. Oggi la Grecia è l’epicentro dell’eurocatastrofe, con l’euro e l’austerity che ne stanno strangolando economia e società.

Una depressione economica che si avvita su stessa: nuove tasse per reperire più risorse da versare a Bruxelles deprimono l’economia, diminuendo il gettito e aumentando il debito. E allora altre nuove tasse per tappare il buco che però, si fa sempre più largo in un circolo vizioso tasse-depressione.

Ma la crisi dell’economia è solo l’aspetto di una crisi morale che attanaglia l’Europa e i popoli europei.
E così, ecco l’idea di svendere il ‘luogo sacro’ del sacrificio greco – dove poi verrebbe costruito chissà, un McDonald’s o un bel supermercato – così da avere la somma necessaria da spendere per costruire una moschea nel quartiere ateniese di Votanikos.

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I cittadini del comune di Lamia, dove riposano gli immortali di Leonida, hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato. Non sopportano l’idea di questo sfregio. Ma il governo eurofilo va avanti.

E c’è già la firma del viceministro allo sviluppo, Stavros Kaloiannis, che sblocca i fondi da destinare agli islamici per la loro moschea. Ad opporsi, Alba Dorata.

Svendere la propria Storia e la propria identità, che è anche la nostra identità, è questo il diktat europeo. I simboli contano, e loro vogliono sfregiarli per renderci uomini senza volto. Un Mc Donald’s alle Termopili e una moschea ad Atene è questa l’agenda dell’Unione Europea: produci, consuma, crepa. E non domandarti chi sei.

Oggi, come allora, servono trecento eroi, e qualcuno che li guidi.