Ryanair impone ai piloti di “risparmiare carburante mettendo a rischio passeggeri”

Vox
Condividi!

Duro atto d’accusa del settimanale francese Le Nouvel Observateur, contro la compagnia low cost Ryanair. Il settimanale ha ottenuto documenti riservati che proverebbero – giusto usare il condizionale – quello che molti piloti denunciano da tempo: la compagnia irlandese imporrebbe ai suoi piloti di consumare meno carburante possibile, anche a rischio di fare un atterraggio di emergenza. La questione era già venuta alla luce dopo i continui atterraggi di emergenza dello scorso anno: tre a Valencia e uno a Budapest.

Il giornale è venuto in possesso di lettere dei piloti che si lamentano del fatto che ci sia «una pressione costante della direzione affinchè i piloti limitino il consumo di carburante per ragioni economiche: più l’aereo è pieno, più è pesante e consuma cherosene, quindi costa di più».

Vox

In sostanza, Ryanair stabilisce «una quota minima di carburante» che può essere aumentata su richiesta del comandante, solo in caso di condizioni climatiche sfavorevoli (vento contrario) o del traffico all’atterraggio, ma, nel caso in cui, questo surplus di carburante superi i 300 chilogrammi, allora il comandante deve renderne conto alla direzione della compagnia.

Si legge, in una missiva riservata ottenuta dal giornale e firmata dal responsabile della base delle Midlands Orientali, in Inghilterra, che: «Bisogna evitare di prendere sistematicamente 300 chili in più. Aggiungere sempre 300 chili per ogni volo rappresenta un costo supplementare per la compagnia di oltre 5 milioni di dollari l’anno». La corsa al risparmio per Ryanair “può essere un rischio per la sicurezza dei passeggeri”, sostiene il settimanale francese.

Ogni mese, Ryanair stila una classifica del «carburante consumato» dai suoi piloti. Chi ha consumato meno, viene premiato, chi ha consumato di più, viene redarguito. Il tutto senza esaminare i motivi del superiore consumo. Sono le ‘liberalizzazioni’. Moriremo di low-cost.