Un successone. L’aumento dell’Iva viene congelato per 3 mesi, questi pagliacci rimandano tutto. Ma ecco che per questo ‘generoso’ congelamento di un aumento, il governo si scatena: aumento dell’acconto Irpef che passa dal 96% al 100%. acconto sull’imposta sul reddito delle società è aumentata dal 100 al 101%, e aumento al 110% per l’acconto dei ‘versamenti di acconto’ che spettano a aziende e istituti di credito. E poi un balzello sulle sigarette elettroniche, su cui graverà un’imposta del 58,5 per cento, mentre agli esercenti verrà richiesta una cauzione a garanzia delle imposte da versare. Lo stato spacciatore di nicotina non può perdere soldi dalla transizione verso nuovi tipi di assuefazione.
In conclusione: per non avere aumentato un’imposta – quindi non averla abbassata, ma momentaneamente rimandato l’aumento – se ne inventano altre tre. Che vanno a pesare sulle aziende già con l’acqua alla gola.
Non solo lo Stato non paga i propri debiti con le imprese, ma pretende acconti e anticipi sul pagamento di tasse future. Una rapina.