Austria: vietato celebrare la vittoria anti-islamica

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AUSTRIA – Dimenticate i morti, dimenticate l’epopea di San Marco D’Aviano – e non è difficile dimenticarlo, vista la censura della Rai al film di Martinelli – insomma dimentica l’assedio di Vienna (o meglio il doppio assedio, 1529 e 1687) da parte delle orde turche. E dimenticate la vittoriosa resistenza, anche grazie al decisivo aiuto polacco, sono uno dei capitoli fondamentali della storia europea e della cristianità.

Un vittoria che, con quella di Lepanto, bloccò per secoli – fino alle invasioni pacifiche moderne – le orde islamiche. Se avessero vinto i turchi l’Islam, che aveva già sottomesso i Balcani, sarebbe dilagato in tutta l’Europa centrale e oggi al posto della cattedrale di Vienna, di Notre Dame, del Duomo di Milano etc. avremmo altrettante moschee.

Da anni la sinistra austriaca sostiene che ricordare quell’episodio è “offensivo” nei confronti degli immigrati islamici e adesso si cominciano a vedere i risultati di questa campagna demente.

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A Vienna una scuola elementare ha ordinato agli insegnanti di non parlare più degli assedi di Vienna (furono due) per non rischiare di offendere gli alunni di origine turca e le loro famiglie che potrebbero sentirsi offese dal ricordo di una loro sconfitta.

Sul diffusissimo giornale Die Krone si è scatenato un diluvio di reazioni di austriaci inferociti che parlano di “falsificazione della storia” e di “completa sottomissione culturale”, ma la direzione della scuola ha fatto sapere che gli insegnanti che non obbediranno saranno sanzionati.

Quel che i sultani turchi non riuscirono a fare con le armi lo stanno facendo la sinistra e le sue ancelle ‘moderate’ con la politica.




Un pensiero su “Austria: vietato celebrare la vittoria anti-islamica”

  1. Oramai è una certezza, questi si sono bevuti il cervello……e la dignità.
    Esattamente come da noi.

I commenti sono chiusi.