Modena: rivolta contro la marchetta di 70mila euro del Comune ai Rom

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MODENA – Segni di resistenza sul territorio. Per opporsi allo scandaloso pagamento deciso del Comune delle bollette dei nomadi del campo di via Nuova Ponente, per un totale di 70mila euro, è stata organizzata una manifestazione e una raccolta firme: in 3 ore, ne sono state raccolte oltre mille. Con un via vai di cittadini esasperati dalla miopia politica di un’amministrazione totalmente avulsa dalla realtà.

La manifestazione è stata organizzata ieri mattina davanti a Palazzo Scacchetti da Fratelli d’Italia, e sostenuta da altre forze d’opposizione, contro la decisione dell’amministrazione di mettere a bilancio anche quest’anno, nuovi stanziamenti per i nomadi. Le firme raccolte, verranno allegate ad un ordine del giorno che verrà discusso in consiglio comunale, dov’è prevista la presenza di numerosi cittadini che sul tema sono particolarmente arrabbiati. Tante le persone che ieri al banchetto di raccolta firme, chiedevano se fosse presente il sindaco nel suo ufficio, per andargli a parlare di persona del problema, o per esporgli quanti furti avessero subito nel corso degli anni a causa dei nomadi.

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«Dal 2006 il Comune ha speso 476mila euro per pagare le bollette ai nomadi: nessuna regola impone di pagare le utenze ai residenti del campo – attacca Antonio Russo, promotore della manifestazione – l’amministrazione ha scelto di devolvere ai nomadi 70mila euro, che sono soldi nostri, pur senza averci interpellato. Ci sono persone che arrivano a fatica alla fine del mese, che arrancano pur di sbarcare il lunario onestamente e si vedono costrette a fare una fila infinita per essere inseriti in qualche graduatoria per accedere ai servizi sociali: questo mentre l’amministrazione privilegia i nomadi permettendo che continuino a bivaccare e danneggiare i cittadini con episodi di criminalità».

Al banchetto di ieri erano stati messi a disposizione due fogli per firmare: il primo per raccogliere il parere favorevole di chi sostiene che i contributi ai nomadi siano leciti. Il secondo per chi voleva firmare contro. Inutile dire che il primo foglio ha ospitato solo una firma, mentre il secondo ha registrato 140 adesioni nei primi 20 minuti.

Ma il Sindaco insiste, e ha ribadito l’intenzione, non solo di pagare le bollette agli zingari, ma anche di avere in mente per loro una sistemazione in case popolari.  L’esempio a cui farebbe riferimento il Comune di Modena, è quanto successo a Carpi anni fa, quando gli zingari vennero trasferiti in massa del campo, in abitazioni a Concordia e a San Martino Spino, tramite il pagamento di un mutuo – da parte del comune –  con una banca di Reggio Emilia.

Come si vede, le banche sono dalla loro parte. Tra ‘colleghi’ ci si aiuta.