Idem: Imu a metà e abusi edilizi?

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Sembra che Josefa Idem sia stata colta sul fatto.
La tedesca con pagaia, secondo Libero, ha barato per anni con le case e ha dovuto correre ai ripari. Si sospettano abusi seri dal punto di vista fiscale.

Giorni fa infatti, il Comune di Ravenna ha concluso le analisi sui tributi versati dal ministro per le Pari Opportunità – soprattutto le sue – e sulle eventuali irregolarità che erano emerse secondo fonti di stampa.

Il Comune non poteva però divulgarne l’esito: “Possono farlo solo le persone destinatarie”, ha detto il Sindaco – anche lui Pd – di Ravenna. E la destinataria se ne è guardata bene.

Secondo l’elenco degli elettori del Comune, la Idem ha la residenza anagrafica in un appartamento al piano superiore di una palestra della città. Sul campanello non c’è scritto però “Idem”, ma “palestra”. Lì vicino c’è invece la casa dove Idem vive dal 2008 con il marito: prima casa o seconda casa? Stando alla ricostruzione della tedesca, la coppia viveva al piano superiore della palestra prima di trasferirsi nell’attuale abitazione cinque anni fa. E si tratterebbe solo di “una dimenticanza” sul cambio di residenza. Ma guarda te.

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Ma secondo Libero, in realtà, ci sarebbero stati degli abusi – e complicità – poi rattoppate. Aveva due case e pagava per una.

Si parla poi anche di “abusi edilizi”. Lo ha denunciato il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi.
“Il coniuge della Idem – dice Ancisi – ha dichiarato che l’intera famiglia è risieduta nella palestra di via Carraie Bezzi 14 a Santerno, ‘per qualche tempo’ prima del 2008, esattamente ‘nell’appartamento sopra la palestra’. ‘Quando ci siamo trasferiti – ha riferito – non abbiamo subito modificato la residenza di mia moglie’, fermo restando che da quella data, come ha scritto un giornale, ‘la casa coniugale della famiglia Idem-Guerrini è invece in via Argine destro Lamone’. Non è stato detto, né io posso rivelarlo, se e quando l’errore, così pubblicamente dichiarato, sia stato corretto e quali conseguenze abbia avuto ai fini della correttezza del pagamento dell’Ici (fino al 2011) e dell’Imu (dal 2012), dato che il trattamento fiscale sulle abitazioni è stato ed è ben differenziato, a favore dell’abitazione principale”.

Ma secondo Ancisi: “c’è dell’altro, forse più dirompente, che riguarda la dichiarazione secondo cui ‘l’edificio è interamente accatastato come abitazione’, essendo almeno il piano terra adibito a palestra. Potrebbe trattarsi di abuso edilizio, che sarebbe toccato o toccherebbe al Comune accertare e sanzionare. Siccome, però, per Ravenna Entrate fanno fede gli accatastamenti degli immobili, la regolarità del pagamento dell’Ici e dell’Imu sull’edificio di via Carraia Bezzi 104 travalica la semplice distinzione tra abitazione principale o secondaria, estendendosi alla distinzione tra abitazione o palestra, e non limitandosi dunque al solo 2012”.

Intanto il M5S, con il suo portavoce Pietro Vandini, chiede al ministro Idem di divulgare gli atti che, come abbiamo scritto sopra, coperti dal segreto d’ufficio, e le pone alcune questioni. “Visto l’importante ruolo che ricopre, non ritiene necessario fare luce circa le notizie emerse relative alla sua precedente residenza? Se dovessero risultare irregolarità dal punto di vista tributario, riterrebbe opportuno dare le dimissioni? Se dovessero emergere irregolarità dal punto di vista urbanistico/edilizio, riterrebbe opportuno dare le dimissioni?”.

Ricapitolando: abbiamo due straniere al governo. Una, entrata da clandestina; l’altra, che pagava mezza Imu. Ed entrambe, ci fanno la morale.