La blasfemia va bene: quando è anti-cristiana

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jdu_superstarC’era una volta un gioco, che si faceva con dei personaggi di carta stampati su un foglio. Lo scopo era quello di ritagliare i costumi intorno e applicarlo ai personaggi, in modo da creare diverse avventure, sulla base degli accessori ritagliati.

Qualcuno, tuttavia, ha pensato bene di prendere questo gioco innocente e di ribaltarne completamente il significato. Invece di un personaggio qualsiasi ha preso un’immagine di Cristo crocifisso e di fianco ha inserito tutta una serie di oggetti, vestiti, travestimenti, che hanno il solo scopo di ridicolizzare la crocifissione e il suo significato.

Ovviamente, ognuno di questi prodotti ha un costo. Un singolo pezzo costa 14$, ma volendo se ne possono acquistare 8 diversi per 80$.

A produrli tal Bob Smith che si compiace di travestirsi da diavolo con tanto di corna e promuovere così le sue creazioni. Il signor Bob è anche il creatore del timbro: “God is fake”, da utilizzare ovunque si voglia, che tradotto in italiano è una delle peggiori bestemmie che si conoscano.

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Grazie ad una segnalazione che ci è giunta in redazione, abbiamo scoperto anche questa ennesima aggressione blasfema ai simboli cristiani.

Al di là delle ovvie considerazioni che si possono fare, queste immagini e specialmente quella in foto, hanno anche un utilizzo propagandistico. Non sono semplicemente l’esempio di un orribile gusto osceno, ma vengono utilizzate da determinati gruppi per descriversi e pubblicizzarsi. È facile immaginare a chi stiamo facendo riferimento.

Vestire Gesù crocifisso con calze a rete, mutande di pizzo, reggiseni e altri articoli di questo genere è un’aberrazione tipica dei nostri tempi. Ed è un’operazione culturale che coinvolge precise sfere d’opinione.

 

Fonte: nocristianofobia.org