Autismo: forse favorito da inquinamento

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I ricercatori che studiano le cause dell’autismo hanno collegato il disturbo, a sostanze chimiche presenti nell’inquinamento atmosferico. Un altro studio invece, ha scoperto che le difficoltà linguistiche del disturbo, possono essere causate da una disconnessione nel cablaggio del cervello.

I ricercatori di Harvard hanno scoperto che le donne in gravidanza da loro analizzate, che erano state esposte a livelli elevati di particolato diesel o mercurio, avevano due volte più probabilità di avere un bambino autistico rispetto a donne che abitavano in zone a basso inquinamento. I risultati, pubblicati oggi su Environmental Health Perspectives , sono il più grande studio statunitense ad esaminare i legami tra inquinamento atmosferico e autismo.

Uno su 50 bambini negli Stati Uniti è diagnosticato con autismo o un disturbo correlato – 1 su 150 affetti da autismo stricto sensu -, in Italia sono 1 su circa 167 ad essere affetti da autismo.

La causa dell’autismo non è nota, anche se i fattori genetici sono pensati essere importanti.

Il legame con l’inquinamento atmosferico è stato inizialmente fatto nel 2006 da un gruppo guidato da Gayle Windham presso il California Department of Health Services. Un altro studio, pubblicato nel novembre 2012, ha anche trovato legami tra inquinamento atmosferico e autismo.

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Lo studio ha scoperto che anche l’esposizione al piombo è associata ad un aumentato rischio di autismo.

I bambini con autismo possono non rispondere alle persone, diventare indifferenti all’attività sociale e hanno difficoltà di comunicazione. Ed uno studio della Stanford University pubblicato nel Proceedings of National Academy of Sciences è il primo a suggerire che questo, sia causato da connessioni deboli tra le regioni del cervello predisposte al linguaggio e alla ricompensa.

L’imaging cerebrale ha stabilito che i collegamenti tra le regioni del cervello per il linguaggio e la ricompensa erano più forti nei bambini che non avevano la malattia rispetto a quelli diagnosticati con essa. Questo è importante perché i problemi di comunicazione sono i criteri diagnostici fondamentali per l’autismo.

L’insensibilità al linguaggio umano può influenzare lo sviluppo precoce di un bambino. Neonati normali ascoltano il discorso umano e si impegnano con i suoni come un modo per sviluppare precoci competenze linguistiche e comprensione emotiva, così come creare un legame con i loro genitori, hanno scritto gli autori. Una mancanza di connessione tra l’area del linguaggio e quella della ricompensa può impedire questo sviluppo.

Secondo lo studio, gli autistici hanno connessioni più deboli tra il lobo temporale, dove viene controllato il discorso, e il percorso della ricompensa della dopamina che suscita sensazioni piacevoli.

Hanno anche scoperto legami deboli tra le regioni e le parti vocali del cervello che elaborano le informazioni emozionali. In futuro, i ricercatori prevedono di guardare se ci sono alcune parti o tipi di discorso che attivano il cervello di un bambino autistico.