Abbiamo lungamente approfondito nei primi mesi dell’anno la vicenda di Francesco Dipalo, imprenditore altamurano vittima del racket delle estorsioni della mafia murgiana. Dipalo è testimone di giustizia, vive in località protetta, ed è uno dei teste chiave nel procedimento – che si sta svolgendo dal 22 aprile 2013 – su presunti intrecci fra politica, imprenditoria, forze dell’ordine ad Altamura.
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Proviamo a seguire l’evolversi del processo anche dall’account facebook di Francesco Dipalo che il 29 maggio scriveva sul suo diario: “Buongiorno. Dopo una notte insonne mi aspetta una nuova udienza del processo che si sta svolgendo a Bari nei confronti della mafia altamurana”. E il 3 giugno ribadiva: “Intrecci mafia, politica, imprenditoria deviata, esponenti forze dell’ ordine ad Altamura. Domani quinta udienza”. La sentenza, da ciò che riportava AltamuraLife il 23 aprile, era prevista per il 5 giugno, ma Dipalo – che abbiamo raggiunto per mail – ci conferma che le udienze sono ancora in corso e l’ultima sembra fissata per il 9 luglio. Il testimone di giustizia ci comunica anche che il 25 maggio avrebbe avuto inizio il procedimento in Corte d’Assise per gli altri 9 imputati – dei 15 chiamati in giudizio – che avevano optato per il rito ordinario.Concludiamo quest’approfondimento con un recentissimo ed inquietante post facebook di Francesco, datato 16 giugno:
Intrecci mafia, politica, imprenditoria deviata, ed esponenti delle forze dell’ ordine ad Altamura. Quasi tutti gli imputati sono stati scarcerati per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Ora circolano tranquillamente per le strade di Altamura. A questo bisogna aggiungere che con il nuovo decreto svuota carceri, probabilmente nessuno tornerà in carcere. Lo Stato umilia le vittime di mafia che denunciano e premia i criminali!
Cercheremo di riscontrare nelle prossime settimane la fondatezza di questa denuncia di Dipalo. Al momento rilanciamo l’ennesimo grido di dolore e di rabbia di un uomo che ha rinunciato, insieme alla sua famiglia, al suo lavoro, alla sua vita, alla sua terra per denunciare quello che sembra emergere, in alcuni “contesti” pugliesi, come un sistema aberrante di collusione fra criminalità organizzata e politica locale.
FONTE: http://www.mediapolitika.com/?p=9817
L’alleanza politica delinquenti continua. Sono al governo.