Sartori: l’intelligenza non ha schieramento

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Giovanni Sartori, storico politologo, e unica testa pensante a scrivere come opinionista sul Corriere della Sera – interessanti le sue analisi sulla demografia – attacca il ministro della dis-integrazione.

“Nata in Congo, si è laureata in Italia in medicina e si è specializzata in oculistica. Cosa ne sa di integrazione, di ius soli e correlativamente di ius sanguinis?”.

giovanni-sartori“La brava Ministra ha anche scoperto che il nostro è un Paese meticcio. Se lo Stato italiano le dà i soldi si compri un dizionarietto, e scoprirà che meticcio significa persona nata da genitore di razze (etnie) diverse. Per esempio il Brasile è un Paese molto meticcio. Ma l’Italia proprio no. La saggezza contadina insegnava moglie e buoi dei paesi tuoi. E oggi, da noi, i matrimoni misti sono in genere ferocemente osteggiati proprio dagli islamici. Ma la più bella di tutte è che la nostra presunta esperta di immigrazione dà per scontato che i ragazzini africani e arabi nati in Italia sono eo ipso cittadini integrati”.

Poi sull’impossibilità dell’integrazione: “Questa è da premio Nobel. Mai sentito parlare, signora Ministra, del sultanato di Delhi, che durò dal XIII al XVI secolo, e poi dell’Impero Moghul che controllò quasi tutto il continente Indiano tra il XVI secolo e l’arrivo delle Compagnie occidentali? All’ingrosso, circa un millennio di importante presenza e di dominio islamico. Eppure indù e musulmani non si sono mai integrati. Quando gli inglesi dopo la seconda guerra mondiale se ne andarono dall’India, furono costretti (controvoglia) a creare uno Stato islamico (il Pakistan) e a massicci e sanguinosi trasferimenti di popolazione. E da allora i due Stati sono sul piede di guerra l’uno contro l’altro”. “Più disintegrati di così si muore”.

Domani il corrierino organizzerà una sorta di messa riparatrice. Una selva di opinionisti a cottimo seppellirà Sartori sotto la solita melassa buonista. Ma intanto, per un giorno, qualcosa di intelligente è apparso su quel giornale. C’è vita intelligente anche in via Solferino.

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Sartori ha scritto cose ovvie, semplici nozioni di buonsenso. Ma nell’idiozia generale degli intellò da bordello italiani, pare qualcosa di rivoluzionario.

Sartori ha addirittura parlato di razze/etnie, cosa che avrà scioccato le vestali del politicamente corretto, ma non sarà facile dipingerlo come nazista. Intanto è già partita la caccia all’uomo sui siti oikofobici.

Lo stesso studioso scrisse, mesi fa, il suo pensiro anche riguardo alle terze generazioni, quelle degli sgozzatori di Londra per intenderci:

“…una parte significativa di questa terza generazione non si è affatto ‘integrata’. Vive in periferie ribelli e ridiventa, o sempre più diventa, islamica. Si contava di assorbirli e invece si scopre che i valori etico politici dell’Occidente sono più che mai rifiutati. Che senso ha, allora, trasformare automaticamente in cittadini tutti coloro che nascono in Italia, oppure, dopo qualche anno, chi risiede in Italia”.

Buon senso. Merce rara nel mondo congo-friendly.

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Fonte: Identità.com