Traffico di organi, ex ufficiale israeliano arrestato a Fiumicino

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Un ex ufficiale israeliano, trafficante di organi umani, latitante dal 2010 è stato arrestato dalla Polizia a Fiumicino. Il trafficante israeliano di organi umani è stato arrestato dalla Polizia di Frontiera in collaborazione con l’Interpol. Ricercato da tutte le polizie del mondo, l’uomo è stato arrestato al Leonardo da Vinci. E’ accusato di aver gestito un’organizzazione criminale che, a partire dal 2002, era riuscita a convincere 19 persone indigenti del Nord Est brasiliano a vendere i propri organi, in prevalenza reni, dietro compensi da 6 mila a 12 mila dollari in relazione all’età e allo stato dell’organo. Le persone quindi condotte in Sud Africa, dove avvenivano gli espianti e il contestuale impianto su persone facoltose.

Si chiama Tauber Gedalya, 77 anni, residente in Israele, l’ex ufficiale dell’esercito israeliano, bloccato ieri mattina all’aeroporto di Fiumicino perché colpito dall’ottobre 2010 da un mandato di cattura internazionale dopo la condanna all’ergastolo per traffico internazionale di organi umani da parte del tribunale brasiliano di Pernabuco. “Si tratta del primo caso di arresto in Italia di una persona imputata di un reato così grave – ha detto il dirigente della V zona Antonio Del Greco, che in una conferenza stampa all’aeroporto di Fiumicino ha sottolineato la professionalità degli agenti che hanno proceduto all’individuazione del ricercato – .Comunque non risulta che il traffico di organi abbia interessato il nostro Paese, né che vi siano italiani coinvolti”. L’ex ufficiale israeliano, che era giunto da Boston con un volo Alitalia, è stato bloccato al controllo passaporti dagli agenti della Polizia di frontiera, guidati dal Dirigente della V Zona Antonio Del Greco.

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“A Fiumicino è stato arrestato un ‘broker’ di organi, un mediatore tra alcuni ospedali sudafricani e alcuni ‘donatori’ in Brasile che venivano indotti a dare un rene in cambio di soldi” ma “questo tipo di reati fortunatamente non riguardano l’Italia”, e “non ci sono italiani che vanno all’estero per ‘turismo trapiantologico’”. Lo ha detto il direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt) Alessandro Nanni Costa.

La questione è molto complessa.  E’ recente la scoperta negli Usa di una rete di rabbini che trafficavano in organi per ricchi acquirenti israeliani. Gli intermediari acquistano organi nei paesi poveri e poi il trapianto del ricco israeliano avviene in Sudafrica. Qui in realtà il traffico è “consensuale”, perché la vendita avviene  su termini volontari e c’è tutta una branca dell’anarcocapitalismo che vorrebbe includere la vendita di organi nel normale “mercato globale”.

Del resto, non è la scusa dietro i matrimoni gay il fatto della consensualità e della libertà totale dell’individuo di decidere del proprio corpo? E allora, c’è chi dà il c. e chi dà un rene. Attenti ad aprire il vaso di Pandora. Potrebbero uscire demoni che non potrete controllare.