Torna a parlare Kim-Il-Napolitano, e detta tempi e modi: “Diciotto mesi sono un tempo appropriato per le riforme”.
Il processo è complesso, si tratta di tenere il ritmo”. Il Capo dello Stato ha poi lodato i partiti “per quanto fatto per dare vita a questo governo. Una scelta che comporta sacrifici per i singoli partiti, una scelta eccezionale e a termine, ma temo si possa arrivare alla inconcludenza se sulla riforma della legge elettorale ciascuno sventola sua bandiera“.
“Io naturalmente non dirò nulla né stasera né successivamente sui contenuti delle riforme istituzionali, a maggior ragione su quelle che riguardano il capo dello Stato. Io resterò assolutamente neutrale. Questa versione è all’ordine del giorno della commissione che sta per costituirsi e questa versione sarà discussa in un comitato di esperti e studiosi che il governo si appresta a nominare“.
Lui è “neutrale”, quanto uno schizzo di fango in un campo di letame. Fa il “super partes”, quando tutti sanno che è il maggiore responsabile del disastro economico del governo Monti e della sua attuale re-incarnazione Letta. Servo di poteri esteri.
E così arrivano altri “studiosi, esperti e saggi”, altri stipendi e prebende. Altro tempo perso in inutili sciocchezze.