Un alto funzionario del Vaticano ha detto che circa 100.000 cristiani vengono uccisi ogni anno per ragioni legate alla loro fede e ha puntato il dito verso Medio Oriente, Africa e Asia, come le aree più pericolose.

Monsignor Silvano Maria Tomasi è stato citato dalla Radio Vaticana martedì, dicendo che la figura era “scioccante” e “incredibile”. Tomasi, ha detto che i cristiani sono stati costretti a lasciare le loro case e vedere le loro chiese distrutte in alcune parti del mondo, e sono stati spesso oggetto di stupri, rapimenti e discriminazione. L’ufficiale del Vaticano ha fatto particolare riferimento al il rapimento di due vescovi ortodossi vicino Aleppo in Siria il mese scorso da parte dei “cosiddetti ribelli”.

La libertà religiosa è assediato da “settarismo, intolleranza, terrorismo e leggi di esclusione”, ha detto.

Direi che in questo caso, porgere l’altra guancia, non è un’opzione.