La sudditanza culturale dei giornali di “destra”

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Non lasciamo alla sinistra i voti degli omosessuali
Bondi difende le unioni civili omosessuali e spacca il Pdl. E’ uno scrollone salutare: ecco perché

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http://www.liberoquotidiano.it/news/editoriali/1249620/Non-lasciamo-alla-sinistra-i-voti-degli-omosessuali.html

Anche il direttore di Libero2000, Belpietro, vuole fare il “moderno”. E’ il vizio di tutte le teste vuote, intese come vuote da idee. Il primo fu Fini.

Come scritto da Veneziani su ilGiornale, abbiamo una classe politica di sinistra che, abbandonati gli operai, è ormai divenuta un grande baraccone, libertino nei valori e tirannico nei confronti di chi li difende. Dall’altra c’è una destra che si preoccupa solo delle tasse e che ha appaltato la propria visione della società ad un manipolo di ex-socialisti rimasti tali. Bondi ad esempio. Ancora una volta, la maggioranza silenziosa si trova governata da una minoranza culturale.

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C’è un’ampia parte della popolazione che è su posizioni di difesa della vita, dei valori e dell’identità, e che vota Pdl per poi ritrovarvi quasi le stesse posizioni del Pd. Vi è infatti, nel Pdl, una sudditanza culturale verso le posizioni moderniste, che deriva da una bassa comprensione della realtà. Non puoi chiedere alla Carfagna di portare avanti “battaglie culturali”, non ne ha le capacità. Anzi, in una sorta di sindrome di Stoccolma, divengono i più succubi portaborse dell’entropia. Non puoi pretendere, che comprendano la differenza tra maggioranza educata che non va in piazza e non bercia, e minoranze iper-attive che occupano dalla mattina alla sera i media di distrazione di massa: alla mente debole, può apparire che quelle minoranze siano maggioranza, non lo sono, ma appaiono come tali. E questo porta chi è culturalmente impreparato, e la maggioranza dei politici del Pdl lo è, ad appiattirsi su posizioni di difesa. Solo chi ha i mezzi culturali e intellettivi adeguati, può reggere il confronto con l’entropia. E’ molto più semplice “cedere” al piagnisteo dei diritti, che difendere i doveri.

E Belpietro se ne esce con una tesi che definire ridicola sarebbe un complimento. Tipica della destra “pragmatica”, come direbbe Veneziani. Ma anche volendo rimanere al puro “utilitarismo”, la sua tesi è priva di logica. Cosa significa “non lasciamo i gay alla sinistra”? Gli omosessuali sono il 3% della popolazione. Non è “viziando” una microminoranza che si vincono le elezioni. Ma adeguandosi ai voleri della maggioranza. Che magari non urla – purtroppo – ma poi alle elezioni politiche vota.
La lobby gay gode di una sovraesposizione mediatica che ai deboli di mente la fa sembrare come qualcosa che non è. Le posizioni omosessualiste non esistono a livello popolare, esistono solo nel magico mondo dei media. Anche volendo rimanere sul piano meramente dell’interesse elettorale e non, su quello più alto degli Ideali, non è inseguendo alla maniera del duo Bondi-Belpietro un frammento di società, che si vince.

Quale sarà, il prossimo consiglio di Belpietro: non lasciare i poligami alla sinistra? Perché anche loro hanno i loro diritti! E poi, sono anche più dei gay. Almeno potenzialmente.
Questo modo irrazionale di procedere, figlio della sudditanza culturale di cui parlavo prima, è il modo nel quale le varie “chiese” europee si sono suicidate. Quando ti rendi simile al tuo avversario, chi vota il tuo avversario continuerà a farlo, chi votava te, non voterà più. E’ un insegnamento piuttosto evidente, anche alla luce delle elezioni comunali. Se vai a letto col nemico, poi non presentarti come vergine.

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Fonte: Identità.com