E ‘primavera, il che significa che è anche il tempo per la “migrazione” annuale degli yacht dai Caraibi al Mediterraneo. E per i proprietari di yacht che non vogliono perdere tempo con una traversata dell’oceano, c’è un’alternativa: spedire la barca in nave.
Un numero crescente di aziende stanno offrendo questo tipo di servizio di “trasporto yacht”, dove gli yacht sono caricati e portati da navi da carico giganti in luoghi distanti. E’ un’altra dimostrazione dell’effetto di concentrazione della ricchezza causato dalla Globalizzazione.
Questi yacht-navette stanno anche portando le barche nel Sud del Pacifico, e zone remote dell’Asia e dell’America Latina. I servizi permettono ai proprietari di barche di volare in loco, usare le loro barche e poi trovarle alla loro prossima destinazione. I dirigenti del settore stimano che più di 4.000 imbarcazioni saranno trasportate in nave quest’anno.
Oltre al risparmio di tempo, lo yacht-trasporto consente ai proprietari di evitare l’usura che può venire con un viaggio oceanico. Dopo lunghi viaggi oceanici, le barche possono spesso richiedere riverniciatura e riparazione. La maggior parte delle navi consente ad un passeggero, a volte il capitano dello yacht, di accompagnare la barca durante il viaggio.
La spedizione di uno yacht non è a buon mercato. Il costo di spedizione di uno yacht di 40 metri è infatti circa 150 mila euro.
“Siamo riusciti a fare bene, nonostante l’economia”, dice una delle compagnie di trasporto. No, questo è normale. La Globalizzazione causa impoverimento e concentrazione della ricchezza, questi fenomeni non sono in contrasto, sono paralleli. Più la ricchezza si concentra – e quindi più nasceranno sempre nuovi servizi per ricchissimi – e più l’economia in generale va male. Sono due aspetti che agli sprovveduti paiono divergenti, ma che invece nascono dalla medesima causa: libera circolazione di uomini, denaro e merci.