Germania a rischio blackout elettrici per l’ossessione eolica

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thumbLa spinta della Germania per l’eolico e il solare e il suo ritiro dal nucleare sta portando i costi dell’energia elettrica a livelli insostenibili, ha messo in guardia l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE).

“Il fatto che i prezzi tedeschi sono tra i più alti in Europa, deve servire da monito”, ha detto l’AIE. “La transizione verso l’energia a basso tenore di carbonio richiede l’accettazione del pubblico, e di conseguenza i prezzi al dettaglio devono rimanere a un livello accessibile.”

Il cosiddetto “Energiewende” mira ad aumentare la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030 al 50% e 80% dalla metà del secolo, una sfida enorme per un paese con una base industriale affamato di energia.

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Il ministro dell’Ambiente Peter Altmaier dice che i costi potrebbero raggiungere 1 trilione di euro dal 2039, anche se potrebbe essere tagliata fino €700 miliardi. Le ingenti somme hanno cominciato ad allarmare i contribuenti tedeschi, mentre crescono i timori del settore industriale che la dipendenza dall0energia eolica del Mare del Nord potrebbe rivelarsi esorbitante e generare una crisi energetica.

“Il sistema energetico tedesco è strutturalmente rotto”, ha detto un rapporto di Macquarie. “Non ci sono abbastanza cavi per portare l’elettricità dalle fattorie eoliche del Nord ai principali centri industriali delle regioni del Reno e della Ruhr, e la griglia  attuale non può farvi fronte.”

I costi dell’energia elettrica sono aumentati dell’11% lo scorso anno, in contrasto con la situazione americana inondata dalla rivoluzione dello shale gas, in parte per le sovvenzioni dei fondi per l’eolico e il solare. Questo, oltretutto, senza  creare posti di lavoro nel campo del solare in Germania, visto che la concorrenza low-cost cinese ha spazzato via il mercato, e le industrie del solare della Germania vanno in fallimento.

L’AIE ha detto che i margini di riserva per i generatori saranno erosi dopo il 2015, il che implica possibili blackout. La decisione della Germania di chiudere otto centrali nucleari ha anche portato a un’impennata delle importazioni di carbone ad alta emissione CO2.